Nelle giornate celebrative della settimana della Pasqua di resurrezione, il venerdì Santo, quest’anno celebrato il 15 aprile, rappresenta la Passione di Gesù, cioè il Calvario dell’avere portato la Croce sino al luogo della sua morte ed esecuzione della condanna inflittagli dalle rappresentanze della sinagoga di Gerusalemme, i sommi Sacerdoti ebrei, come espiazione dei peccati di tutto il mondo. Cristo salva l’umanità morendo, ma è il perdono sulla Croce il momento più alto della sua Passione, preceduto dalle fustigazioni, dalla fatica di ascendere sul Monte Golgota, luogo dell’esecuzione, dalle umiliazioni di chi lo vedeva come un eretico bestemmiatore predicando la sua Parola nel nome di Dio suo Padre.
La Crocifissione fu atroce: se normalmente i condannati venivano legati con corde ai polsi e ai piedi, Cristo fu inchiodato con supplizi indescrivibili. Assieme al redentore due ladroni ai suoi lati, anch’essi condannati e il perdono inizia proprio nel momento nel quale Cristo garantisce ad uno dei due criminali in croce di non preoccuparsi, perché con il suo perdono anch’egli si sarebbe seduto in Paradiso accanto a Dio. La folla lo inveiva, lo esortava a compiere il miracolo di salvarsi davanti agli occhi di tutti per dimostrare che era veramente Figlio di Dio.
Passione di Gesù, la crocifissione che ha cambiato la storia
La Passione di Gesù ci dice che non avrebbe avuto nessun problema a compiere la sua salvezza, ma la Crocifissione rappresenta un atto di Fede da parte di coloro che in lui credevano, il miracolo vero fu il perdono con le parole ‘Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno’, quasi giustificando il pragmatismo del ‘non vedo, non credo’ da parte di persone che si comportarono umanamente, per quanto testimoni di un atto cinico e tremendo. Un soldato romano, con una lancia (il suo nome era anche Lancia del Destino e l’arma diventò una reliquia di grande potere ricercata anche dal Furher tedesco Adolf Hitler), gli ferì il costato, nel momento di maggiore sofferenza (in quel momento Cristo volle solo per scelta divina rivelare la sua identità di Uomo e non di Figlio di Dio), un forte tuono e un successivo temporale si abbatté sulla folla, un segno quasi apocalittico che precede l’ultimo respiro di Gesù, molte persone, così ci narrano gli Evangelisti, iniziarono a piangere e pentirsi, ma era troppo tardi.
Cristo si spegne: la Madre, Maria, assieme alla Maddalena e altre donne ripone il corpo nel sudario di tumulazione, il lenzuolo di Lino che tutt’oggi rappresenta uno dei più grandi misteri della Chiesa, la Sacra Sindone e il profilo di un uomo torturato proprio negli anni di Cristo, un miracolo assoluto. Cristo nel suo sudario viene portato per la tumulazione nel Sepolcro, luogo dal quale il corpo scomparirà per la Resurrezione della Pasqua, ma la Passione di Gesù ha un valore altissimo perché rappresenta il Perdono assoluto, divino, l’intercessione del volere di Dio nelle parole del suo Figlio in Terra, l’amore assoluto del Signore anche nei confronti di coloro che peccano e hanno sempre la possibilità di redimersi, pentirsi, trovare la giusta strada nel gregge.
Gli altri Beati di oggi
Nella stessa giornata celebriamo anche, tra gli altri: Sante Anastasia e Basilissa, Martiri; San Paterno di Avranches, Vescovo; San Marone, Martire.