Nei giorni scorsi – precisamente tra il 6 e il 7 febbraio 2025 – in quel di Napoli nella cornice della Sala degli Specchi di Palazzo Zapata si è tenuto il corso ‘Immigrazione: normative, diritti e sfide globali‘ organizzato dall’Università digitale Pegaso assieme all’Associazione Pro-Rights, all’Ordine degli avvocati napoletani, alla scuola di specializzazione per le Professioni Legali e allo European Studies Centre del St Antony’s College: un corso – quello di Pegaso – che peraltro si è inserito all’interno del più ampio progetto PRA 2024 RE.B.I.R.TH mirando al medesimo obbiettivo di creare una sempre più ampia ed approfondita discussione multidisciplinare sul fenomeno della migrazione creando un parallelismo con la gestione dei diritti umani.
Ad aprire l’evento napoletano ci ha pensato il rettore dell’Università Pegaso Pierpaolo Limone, accompagnato per l’occasione della Preside della facoltà economicogiuridica dell’ateneo digitale Monica Maria Elena Fait e dalla Direttrice del dipartimento di Giurisprudenza Valeria Confortini che hanno introdotto il lungo lavoro spalmato su due giornate che ha portato i partecipanti ad osservare il fenomeno delle migrazioni con una prospettiva più ampia, ragionando anche sulle possibili soluzioni a quello che molti considerano un problema grazie a quel già citato approccio multidisciplinare che unisca le tecnologie ad approcci di tipo politico e giuridico.
Di cosa si è parlato durante il corso dell’Università Pegaso ‘Immigrazione: normative, diritti e sfide globali’
La prima giornata del corso di Pegaso, non a caso, si è incentrata su un’ampia analisi condotta dal professor – associato di Diritto internazionale e comunitario – Michele Corleto attorno al concetto di ius migrandi, a quello delle migrazioni di massa e al rapporto tra religioni e migrazioni, passando poi anche attraverso il Piano Mattei e le sue implicazioni giuridiche rispetto al diritto italiano, a quello europeo ed anche a quello internazionale; mentre la seconda giornata è stata completamente incentrata sul ruolo dell’informazione e della giurisprudenza nella gestione migratoria, affrontando gli importanti temi del traffico di esseri umani, dello sfruttamento lavorativo e della tutela di minorenni e vulnerabili.
Infine, una delle parti certamente più interessanti del corso di Pegaso è stata quella conclusiva che ha allargato lo sguardo ad una prospettiva internazionale per parlare di diplomazia e nuove tecnologie, specialmente se applicate per controllare gli accessi in frontiera: a condurre quest’ultima parte ci ha pensato la professoressa Anna Chimenti, con interventi che hanno coinvolto Maria Rosaria Covelli – la presidente della Corte d’appello napoletana -, Paolo Tesauro – docente di Diritto costituzionale alla Federico II -, Anastasakis Othon – direttore del centro europeo del St Antony’s College -; mentre tra i presenti c’erano anche il ricercatore dello WZB Berlin Social Science Center Jakob Zollmann, l’esperta di studi europei sudiorientali Foteini Kalantzi, la responsabile di Medici senza frontiere Silvia Fontana, il coordinatore panafricano ICMPD Marcello Giordani e il professore dell’Università di Huddersfield Pier De Gioia Carabellese.