Ci sono novità in arrivo per le pensioni tra aumenti e decurtazioni: tutto quello che c'è da sapere.
Aumenti delle maggiorazioni sociali da giugno, ma attenzione alle trattenute per chi ha ricevuto bonus non spettanti
Giugno 2025 porta con sé una notizia di sollievo per molti pensionati italiani, soprattutto per coloro che percepiscono pensioni minime o che beneficiano di maggiorazioni sociali. Dopo mesi di attesa, infatti, l’Inps ha confermato un aumento degli importi destinati a chi ha redditi più bassi, una piccola boccata d’aria in un contesto economico dove il costo della vita continua a preoccupare. Ma non è tutto oro quel che luccica: accanto a questi aumenti, infatti, ci sono anche delle novità importanti riguardo a trattenute e rimborsi che interesseranno alcuni pensionati.
Prima di entrare nel dettaglio, è utile capire come e quando arriveranno i pagamenti di giugno, che quest’anno subiranno un lieve ritardo a causa di alcuni giorni festivi. Chi incassa la pensione tramite bonifico la riceverà infatti a partire dal 2 giugno, mentre per chi preferisce il ritiro in contanti presso gli uffici postali il calendario è scaglionato secondo le lettere iniziali del cognome. Questo piccolo spostamento delle date è un fatto occasionale, legato proprio al calendario e non a disguidi amministrativi.
Venendo al cuore della questione, dal prossimo mese il trattamento minimo mensile per i pensionati più indigenti vedrà un incremento, grazie all’aumento della cosiddetta maggiorazione sociale. In termini semplici, la maggiorazione sociale è un contributo aggiuntivo che lo Stato riconosce a chi ha redditi molto bassi, per garantire un livello minimo di sostentamento. A partire da giugno, questa maggiorazione passerà da 136,44 euro a 144,44 euro al mese. Di conseguenza, il trattamento minimo mensile, ossia la pensione minima complessiva per chi ha diritto alla maggiorazione piena, salirà a 747,84 euro.
I requisiti che assicurano l’aumento
Per poter beneficiare di questo aumento, non basta però percepire una pensione bassa: sono previsti dei limiti di reddito. In particolare, il reddito personale annuo non deve superare i 9.721,92 euro, mentre per le coppie il limite coniugale complessivo è fissato a 16.724,89 euro. Chi rientra in questi parametri potrà quindi contare su un piccolo ma significativo incremento, che aiuterà a tamponare almeno in parte le difficoltà economiche quotidiane.

Tuttavia, questa buona notizia convive con una misura di recupero che riguarda alcuni pensionati che, nel 2022, hanno percepito bonus una tantum da 150 o 200 euro in modo non corretto. Questi incentivi furono concessi per far fronte all’aumento dei prezzi, ma a seguito di controlli più accurati si è scoperto che alcune persone avevano redditi troppo alti per beneficiarne. Di conseguenza, l’Inps procederà con una trattenuta mensile di 50 euro sull’assegno pensionistico, a partire da giugno, fino a recuperare l’intero importo dovuto, che può variare da 200 a 350 euro. Si tratta quindi di un rimborso graduale, che avverrà nei mesi successivi fino a fine anno.
In definitiva, giugno sarà un mese di bilanci per i pensionati: da un lato qualche euro in più per chi ha redditi bassi, dall’altro un recupero per chi ha ricevuto bonus non spettanti. È importante che ciascuno verifichi il proprio cedolino pensionistico, disponibile online da metà maggio, per conoscere con precisione la cifra erogata e eventuali trattenute. La trasparenza dell’Inps permette così a ogni pensionato di prepararsi con consapevolezza al nuovo mese.