Le regole per godere di una pensione nel 2025 ma anche negli anni successivi, che sia degna di essere chiamata tale, e magari corrispondente quasi allo stesso importo percepito come salario mensile, sono sempre più complesse.
Ai lavoratori più giovani viene data la possibilità di accantonare il TFR e versarlo in un secondo momento come fondo supplementare così da integrarlo al cedolino previdenziale. Contrariamente ai più giovani, per chi ha un’anzianità maggiore, sarebbe versare più somme di denaro.
Come uscire con una pensione nel 2025 più “ricca”
Nell’esempio riportato da Il Corriere della Sera, simulando una pensione proiettata al 2025 e prospettando diverse fasce di lavoratori, da 30, 40 e 50 anni, si evincono delle particolari e notevoli differenze.
In primo luogo va tenuto conto del regime pensionistico e del reddito percepito. Supponendo che la loro carriera ebbe inizio dopo l’anno ’96, godendo del regime pienamente contributivo, i più giovani potrebbero uscire a 67 anni e i restanti a 65 anni e 3 mesi.
Per il giovane che decide di accantonare il TFR come previdenza complementare e un profilo di investimento con rischi medio – alti, potrebbe ricavarne fino al 100% del reddito pensionistico e salariale. Mentre i “meno giovani” dovrebbero accontentarsi di un rapporto vicino al 77% contro il 70% percepito ordinariamente.
Un reddito non costante
I versamenti complementari sono determinanti, e grazie alla possibilità di dedurre fiscalmente le imposte applicate a tali fondi, si risparmierebbe una somma che andrebbe tra il 23% e il 43%. La situazione cambierebbe tuttavia, qualora il reddito non fosse costante.
In tale caso si dovrebbero aumentare i versamenti mensili, arrivando a impegnarsi economicamente anche sui 150€ mensili e con un profilo di rischio intermedio/elevato.
L’elemento determinante è la tempestività. I giovani possono contare sul fondo TFR complementare, mentre i meno giovani devono cominciare a versare il prima possibile. Va tenuto tenuto conto anche della continuità salariale e di carriera, proporzionato a sua volta ai fondi aggiuntivi.
Per accertarsi della convenienza relativa al fondo TFR da destinare alla pensione occorre determinare l’aspetto fiscale, comprendendo sia i rendimenti medi che la tassazione – pur agevolata – da applicare alle plusvalenze.