IL “NODO” INVALIDITÀ
Secondo quanto stipulato dal regolamento Inps e dal “Decretone” col quale è stato istituto reddito e pensione di cittadinanza, i beneficiari che sono anche percettori di pensione di invalidità civile non perdono la possibilità del reddito visto che è possibile godere di entrambi gli assegni. Chi è titolare di una pensione di invalidità civile potrà beneficiare anche del reddito o pensione di cittadinanza, sempre che il beneficiario possiede tutti i requisiti reddituali e patrimoniali “previsti” per il sussidio e calcolato il cumulo delle due prestazioni. Non vi sono detrazioni o diminuzioni del reddito/pensione laddove vi sia l’assegno di invalidità, stante la condizione di disabilità: come spiegava l’Ansa negli scorsi mesi, «L’invalidità civile però non viene un trattamento soggetto solo alla prova dei mezzi, perché il presupposto resta la disabilità e quindi, neanche questa deve essere considerata ai fini del calcolo del Reddito di Cittadinanza, anche quando si trasforma in assegno sociale». (agg. di Niccolò Magnani)
PENSIONI DI CITTADINANZA, GLI ULTIMI DATI
Gli ultimi dati relativi alle domande presentate per la pensioni di cittadinanza, comunicati da Claudio Durigon, stanno facendo discutere non poco sulla bontà della misura varata dal Governo Conte e fortemente voluta in particolare dal Movimento 5 Stelle. Ricordiamo che risultano presentate poco più di 102.000 domande per le pensioni di cittadinanza. Ma a a colpire di più è l’importo riconosciuto ai beneficiari delle misura, visto che 15.148 pensioni di cittadinanza sono comprese tra 40 e 50 euro mensili; 31.426 tra 50 e 100 euro; 21.108 tra 100 e 200 euro al mese; 17.579 tra 200 e 400 euro; 15.514 tra 400 e 780 euro”. Va tenuto però presente che in molti casi l’idea alla base del provvedimento era quella di integrare una pensione esistente in modo che raggiungesse almeno i 780 euro al mese, cifra standard del reddito di cittadinanza.
LE CAUSE POSSIBILI DEL FLOP DELLE PENSIONI DI CITTADINANZA
Dunque più che l’importo delle pensioni di cittadinanza occorre guardare al numero dei beneficiari, visto che potenzialmente gli assegni pensionistici inferiore ai 780 euro al mese sono un numero decisamente più consistente rispetto alle 102.000 unità di cui ha parlato Durigon. Secondo Giuliano Cazzola, che ha dedicato al tema un approfondimento sulle nostre pagine, è evidente “che vi sono persone che non hanno ritenuto di presentare la domanda”. Resta da capire cosa può esserci all’origine di questo “flop”. Forse i criteri che sono stati previsti dalla legge per accedere alla misura non sono adeguati a intercettare le situazioni di povertà assoluta, forse non tutti i pensionati sono adeguatamente informati sulla materia. Vedremo anche cosa accadrà dopo la campagna informativa dell’Inps che è stata annunciata da Pasquale Tridico nelle scorse settimane.