Pensione Quota 103/ Incentivo economico per chi continuerà a lavorare (26 settembre 2023)
Chi continuerà a lavorare e rinunciare alla pensione anticipata Quota 103, potrà ottenere un contributo economico con conseguente aumento dello stipendio mensile

Rifiutare di andare in pensione con Quota 103 produrrà degli effetti positivi in tutte le buste paghe dei lavoratori dipendenti. Infatti, chiunque raggiunga i requisiti richiesti da questa misura, e dunque potendo anticipare l’uscita dal lavoro, potrebbe – con un incentivo – continuare a lavorare.
La strada per chiunque scelga di continuare a lavorare, sarà certamente profittevole: visto che in busta paga potrà trovarsi uno stipendio più alto. I requisiti di Quota 103 restano gli stessi di sempre: aver raggiunto 62 anni di età anagrafica, e aver versato un minimo di 41 anni di contributi previdenziali.
Pensione Quota 103: trattenuta del 9,19%
Il Governo Meloni concede la pensione anticipata con Quota 103, ai contribuenti italiani che hanno soddisfatto il requisito sopra indicato, a patto di averlo raggiunto entro il 31 dicembre del 2023. Soddisfatta tale condizione, è possibile accettare e uscire dal lavoro, oppure continuare a lavorare.
Continuando a lavorare, si potrà ottenere un incentivo economico interessante. La percentuale trattenuta dal datore di lavoro, che di norma andrebbe versata come quota contributiva (pari a 9,19%), andrà direttamente in busta paga (come importo netto), con conseguente aumento del salario mensile.
I destinatari sono tutti coloro che sono regolarmente iscritti ad un’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive e non di meno alla gestione separata Inps. Gli effetti della misura sono: dall’1 aprile 2023 per i lavoratori privati, dall’1 agosto 2023 per i dipendenti pubblici.
Pensione Quota 103: effetti retroattivi e obblighi
Chiarito il funzionamento della pensione con Quota 103, nella circolare 82/2023 sono contenuti tutti gli obblighi, i diritti e le istruzioni sull’incentivo economico che viene favorito a chi decide di continuare a lavorare pur avendo soddisfatto i requisiti della pensione anticipata.
La data tuttavia, potrebbe essere retroattiva per quei contribuenti italiani che hanno fatto domanda entro il 31 luglio (sempre del 2023). Per loro, è prevista la contribuzione previdenziale in busta paga, a patto che si faccia riferimento alla prima data utile della Quota 103.
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