Per capirne di più sulle pensioni del 2024 e avere un’idea su cosa cambi a partire da quest’anno, per fortuna è possibile riportare le nuove direttive dell’INPS, che specifica quali sono i diritti, doveri e gli eventuali divieti, dei contribuenti italiani.
Per scongiurare quanto accaduto ad un pensionato a cui è toccato rimborsare 15.000€ per due ore di lavoro, occorre tenere a mente ciò che sancisce l’INPS riguardo alle misure di pensionamento anticipato (ad esempio con Quota 100, 102), i cui cumuli di altri redditi (sia da autonomo che dipendente), sono assolutamente vietati.
I chiarimenti INPS sulle pensioni del 2024
In una recente nota dell’INPS, l’ente previdenziale ha parlato di alcune regole sulle pensioni 2024. In assenza di una mancanza, si rischia di dover restituire quanto ottenuto o nei casi più gravi, poter essere soggetti ad una sanzione disciplinare.
Ecco quanto comunicato dallo stesso ente previdenziale:
“La normativa vigente stabilisce alcuni casi di incumulabilità tra le pensioni e i redditi da lavoro. In particolare, per le pensioni quota 100, quota 102 e per le pensioni anticipate flessibili è prevista, a partire dal primo giorno dalla decorrenza della pensione e fino a quando non si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia, la non cumulabilità con i redditi provenienti sia da lavoro dipendente che autonomo“.
Per essere in regola secondo quanto previsto dal principio sulla “trasparenza dell’azione amministrativa“, i pensionati devono comunicare all’INPS – nello stesso momento in cui ottengono il pensionamento anticipato – eventuali redditi prodotti da lavoro autonomo o subordinato.
L’unica eccezione – per non cumulare e rischiare l’incompatibilità – è quella di avere un lavoro autonomo occasionale da meno di 5.000€ lordi annui. Soltanto in quel caso è possibile restare a norma di Legge.
A stabilire quanto descritto sono le circolari numero 11 del 2019 e la numero 117 dello stesso anno (2019), che mettono in evidenzia un principio importanti: il cumulo da lavoro autonomo e occasionale vale per tutte le eventuali attività (che qualora superassero i 5.000€ lordi annui non potrebbero rientrare nell’eccezione).