Le pensioni sono un argomento a cui i giovani dovrebbero interessarsi affinché possano godere di un cedolino prosperoso. Rispetto alle vecchie generazioni ci sono delle discrepanze importanti, da tenere in considerazione per non rischiare di ritrovarsi con un assegno insufficiente.
La prima differenza tra le vecchie e nuove generazioni è il sistema di calcolo pensionistico. I lavoratori che hanno iniziato la loro carriera prima del ’95 non hanno la possibilità di ricevere nessuna integrazione al minimo, che li avrebbe aiutati a raggiungere i requisiti.
Pensioni giovani più drastiche, qual è il futuro?
Il problema principale delle future pensioni per i giovani sta nelle misure attuate da soddisfare per uscire dal lavoro. Soprattutto nel sistema contributivo i requisiti sono più restrittivi, e la platea di lavoratori che potranno andare in stato di quiescenza prima dei 67 anni d’età sono sempre meno.
Dalla Ragioneria si evince un’altra criticità, questa volta associata al reddito. Infatti i lavoratori che sono andati in pensione nel 2010 hanno potuto percepire l’82% dell’ultimo salario, mentre chi andrà nel 2070 percepirà appena il 66%.
Negli anni sono stati istituiti i cosiddetti fondi complementari, delle pensioni private i cui contributi versati oggi possono essere cumulati e convertiti nella pensione pubblica, semplificando l’accesso ai trattamenti previdenziali anticipati.
Al momento le adesioni ai fondi sono poche, specialmente i più giovani (sotto ai trenta cinque anni) i quali arrivano ad un totale di appena il 27%.
La complessità per i giovani
In futuro i giovani riusciranno quasi sicuramente a vedere la loro pensione prender forma, ma c’è da specificare a quali condizioni. Il cedolino potrebbe essere molto meno ricco di quello attuale, e l’età anagrafica più avanzata rispetto ai fatidici 67 anni odierni.
All’aumentare delle aspettative di vita – che secondo l’ISTAT sono in aumento – si alza anche l’età pensionabile con ingenti difficoltà a raggiungere i requisiti (come ad esempio accumulare l’assegno sociale).
Dunque per poter godere di un trattamento previdenziale significativo è indispensabile iniziare un buon lavoro e soprattutto continuativo (versando costantemente i contributi).