Personal trainer vegano morto in casa/ A digiuno da 3 gg: correlazione col decesso?

- Davide Giancristofaro Alberti

A Pesaro lascia sgomenti la morte di un personal trainer di 48 anni in piena forma: vegano e digiunatore è stato trovato senza vita nel letto di casa

personal trainer morto 640x300 Personal trainer morto in casa (foto dai social)

E’ un mistero la morte di un 48enne personal trainer di La Spezia, ma residente da anni a Pesaro. E’ stato trovato senza vita nel letto della camera della sua casa di Roncosambaccio, scoperto dall’ex compagna. Era uno sportivo, scrive Il Resto del Carlino, il quotidiano che ne da notizia, e di mestiere, come detto sopra, lavorava nelle palestre. Un uomo in forma quindi, e che da più di un anno, per cercare di seguire una vita ancora più salutare, aveva deciso di diventare vegano.

In più, aveva introdotto anche il digiuno totale, due o tre giorni senza mangiare cibo, solo liquidi, dicendo che fosse un toccasana per il suo fisico e per la salute. Una scelta non casuale la sua in quanto nel contempo Andrea Bindi, così come si chiamava la vittima, stava seguendo un corso di laurea a Bologna sull’alimentazione. Una vita sportiva e sana, e proprio per questo restano numerosi gli interrogativi dietro la morte del 48enne di Pesaro.

PERSONAL TRAINER MORTO IN CASA, LA SORELLA: “STAVA BENE”

La procura locale ha deciso di aprire un’inchiesta, e il pm Maria Letizia Fucci ha disposto l’autopsia che verrà eseguita domani mattina. Dovrà scoprire le esatte cause di morte di Bindi e capire se vi sia qualche correlazione fra il digiuno prolungato e il decesso. La morte sarebbe sopraggiunta nel primo pomeriggio di domenica; la vittima aveva chiamato la mamma verso le 13:30, e i vicini di casa hanno detto di aver sentito rumori fino alla stessa ore, poi il nulla. L’allarme è scattato verso le 18:00 quando l’ex compagna, Patrizia Denti, dopo averlo provato più volte a contattarlo, ha chiamato i vigili del fuoco vedendo che la macchina era ferma davanti all’abitazione. Quando i pompieri hanno forzato la porta di casa hanno fatto la tragica scoperta, e a nulla è valso il successivo intervento dei medici. “Non aveva mai avuto problemi – le parole della sorella di Bindi, Barbara – se non le extrasistole da ragazzino. Allora mangiava troppo. Era bastato modificare l’alimentazione perché finisse quel disturbo. Il suo motto era che bisogna informarsi sempre. E ora non c’è più. Vogliamo sapere perché. Speriamo che l’autopsia ci dica cosa ha provocato la sua morte”.





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