Nella diretta odierna di Pomeriggio 5 è stata intervistata Valeria Bartolucci, che è tornata – quasi ovviamente – a parlare del caso di Pierina Paganelli, per il quale resta come unico indagato il marito dell’infermiera, Louis Dassilva, che è finito agli arresti a causa di quelle che, ad oggi, sembrano essere solamente una lunga serie di suggestioni, parzialmente (per non dire completamente) destituite di fondamento grazie al lavoro dei difensori del senegalese.
Di fatto, contro Dassilva inizialmente c’era la famosa Cam 3 della farmacia di via del Ciclamino – a due passi dal condominio in cui fu uccisa Pierina Paganelli – che quella sera inquadrò una figura che la Procura ritenne compatibile all’indagato: una (per così dire) prova caduta dopo l’incidente probatorio che avrebbe negato la possibilità di riconoscere quella figura; mentre dopo ad incastrare Dassilva ci avrebbe pensato l’ex amante dell’uomo, Manuela Bianchi, che l’ha collocato sulla scena dell’omicidio la mattina seguente.
Nonostante i continui tentativi della difesa dell’indagato di ottenere la scarcerazione, ad oggi Dassilva è stato rinviato al parere del GIP, che tra una manciata di giorni dovrà decidere per il rinvio a giudizio, per l’omicidio di Pierina Paganelli, del marito di Valeria Bartolucci, e proprio lei, oggi, ha confessato a Canale 5 che “se fossimo in un mondo perfetto dall’udienza preliminare mi aspetterei un non rinvio a giudizio, ma visto che siamo ben lontani da un mondo perfetto mi preparo per il rinvio”.

Valeria Bartolucci: “Era chiaro che Manuela Bianchi avrebbe cambiato versione su Dassilva”
Ragionando sugli aspetti che hanno portato in carcere il marito, Valeria Bartolucci spiega che “rischia l’ergastolo pur non essendoci neanche una prova contro di lui, solo sulla base di bugie, illazioni e menzogne attentamente costruite”, confessando di avere “le mie idee su chi abbia ucciso Pierina, ma finché non ho prove è meglio che non faccia nomi e cognomi”, lanciando solo la suggestione sul fatto che “io ho abitato vicino a Pierina per 27 anni e non ho mai saputo le sue abitudini (..) e credo che fosse qualcuno che le conosceva bene quelle abitudini“.
“L’attesa per l’udienza sull’omicidio di Pierina Paganelli – spiega ancora Valeria Bartolucci – la sto vivendo con ansia e preoccupazione, mentre Louis è più tranquillo perché ora ha recuperato il suo equilibrio e la fiducia nelle istituzioni”, oltre alla speranza che “la verità venga fuori perché obbiettivamente c’è un uomo in carcere senza che ci sia una sola prova oggettiva e fattuale contro di lui” che possa effettivamente collocarlo “sulla scena del crimine o dimostri quello che hanno raccontato certi individui”, riferendosi neanche tanto velatamente a Manuela Bianchi.
Proprio parlando di Manuela, Valeria Bartolucci sostiene – assumendosi “la responsabilità delle mie parole” – che “mente più facilmente di quanto respiri“: dal conto suo, infatti, era certa che “cambiasse versione dopo che è caduta la Cam 3, visto che temeva che qualcuno potesse andare a guardare nella sua direzione”, con un vero e proprio “tentativo di tirarlo dentro per i capelli in tutti i modi, acuito quando qualcuno è venuto a sapere dettagli che hanno fatto cadere il sogno di aver trovato il principe azzurro quando in realtà era solo una relazione extraconiugale”.