Il rapporto tra genitori e figli, nel bene e nel male, sarà sempre carico di incognite a priori; non esistono istruzioni per l’uso, soprattutto quando subentrano degli imprevisti. Tutto ciò è forse dimostrato anche dalla storia di Piero, figlio di Paolo Villaggio. Nel suo passato spicca il calvario della dipendenza dalla droga, un percorso di vita che ha lasciato ancora il dubbio sulle ragioni alla base del malessere ma che grazie al supporto del compianto attore e della comunità di San Patrignano è riuscito a superare dopo 3 anni.
Piero, figlio di Paolo Villaggio – ospite oggi a La Volta Buona – parte dal ‘peso’ del cognome e soprattutto del fatto di essere accostato al personaggio più iconico del compianto attore: “Un po’ mi dava fastidio essere chiamato figlio di Fantozzi, poi mi sono abituato. Sembra che tu sia ricordato solo per quello, poi subentra l’abitudine e te ne fai una ragione…”. In riferimento al loro rapporto ha invece spiegato: “E’ sempre stato presente nella mia vita, al netto degli impegni di lavoro e del suo personale modo di essere. Era una persona colta, curiosa, cose che mi piacevano e ammiravo tanto”.
Piero, figlio di Paolo Villaggio a La Volta Buona: “Se non fossi andato in comunità…”
Come anticipato, Piero – figlio di Paolo Villaggio – ha vissuto il calvario della dipendenza dalla droga. Nel salotto de La Volta Buona ha raccontato quei momenti ‘scagionando’ il papà da ogni tipo di colpevolezza, sia in merito alle cause scatenanti che in riferimento al percorso per superare quel tunnel. “Mio padre non poteva risolvere un problema del quale neanche io riuscivo a comprendere le ragioni; nessuno ha sbagliato, è come l’alcolismo, è una malattia…”. E’ stato fondamentale il percorso a San Patrignano, 3 anni che lo hanno portato fuori da quel tunnel: “Se mi sono sentito tradito quando mi ha mandato in comunità? Diciamo che mi sentivo risentito, la comunità è difficile, non c’è però un errore; chi avrebbe potuto decidere che cosa fare o cosa non fare. Se non fossi entrato in comunità come sarebbe andata a finire? Nessuno lo può dire, ma non credo tanto bene…”.