Pietro Genovese, il figlio del regista Paolo che il 21 dicembre 2019 ha investito e ucciso con il suo suv le giovani Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli mentre attraversavano la strada lungo corso Francia, a Roma, si è visto attribuire nei giorni scorsi, come noi de “Il Sussidiario” vi abbiamo raccontato, una pena definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione, con il giudice che ha disposto la sostituzione della misura cautelare con l’obbligo di dimora nella Capitale. Il giovane potrà uscire di casa, dopo un anno e sette mesi passati agli arresti domiciliari, senza tuttavia poterlo fare nella fascia oraria compresa tra le 22 e le 7 del mattino successivo.
I colleghi de “Il Messaggero”, oltre a precisare che nel procedimento di secondo grado le famiglie delle due giovani non si sono costituite parte civile, riportano le parole della mamma di Camilla: “Abbiamo sempre voluto la verità e quella è rimasta. La colpa è solo del ragazzo, l’entità della pena non ci interessa, riguarda la coscienza dei giudici”. Giova rammentare che, durante il processo, si è appurato che le sedicenni avevano attraversato la strada con prudenza, sulle strisce pedonali e allo scattare della luce verde sull’impianto semaforico, ma Genovese era distratto (utilizzava lo smartphone e aveva bevuto).
PIETRO GENOVESE: LA MAMMA DI GAIA L’HA PERDONATO
L’incidente che ha coinvolto Gaia e Camilla è stato descritto così dal magistrato: le giovani erano “sulle strisce pedonali, nel tratto della terza corsia di sinistra di corso Francia, e, dopo che queste avevano iniziato l’attraversamento con il verde pedonale, si erano fermate per aver notato alla loro sinistra provenire dal precedente semaforo ad alta velocità tre auto impegnate, di fatto, in una gara di sorpassi, che non accennavano a rallentare”.
Pietro Genovese, tuttavia, ha incassato nei mesi scorsi il perdono di Gabriella Saracino, la mamma di Gaia: “Se Pietro venisse da me, gli farei una carezza. Il perdono non si nega a nessuno, neanche a lui”. Frasi a cui il ragazzo, commosso, ha voluto rispondere con una lettera, nella quale definiva importantissimo il gesto della mamma di Gaia, che “allevia la mia disperazione. È una mamma e sa che spesso i figli sono un casino. Ma io questa volta ho fatto qualcosa che non avrà rimedi, neppure con il tempo”.