Il plasma freddo, in cui gli elettroni non sono in equilibrio termodinamico con le altre specie in quanto caratterizzati da una temperatura molto più alta, può curare le ferite croniche. La scoperta è ormai datata, con diversi studi che dimostrano che la terapia a base di questo sottile strato di energia che stimola e riattiva il metabolismo cellulare funziona nel 20% dei casi. Nonostante ciò, come riportato da Die Welt, il suo utilizzo è ancora limitato.
Oggi è generalmente accettato che il plasma freddo non solo uccida i batteri, ma distrugga anche virus, spore e funghi in modo estremamente efficace. Le sue componenti favoriscono anche il rilascio di fattori di crescita che stimolano la proliferazione delle cellule della pelle e del tessuto connettivo, nonché la produzione di collagene. Inoltre, è stato sperimentalmente dimostrato che migliora la circolazione sanguigna nei vasi sanguigni stretti. I primi studi sono iniziati 20 anni fa, per un totale di 3.000 trattamenti nelle cliniche. È ancora presto per andare oltre?
Plasma freddo può curare ferite croniche: le applicazioni in Germania
La tecnologia al plasma freddo è ora utilizzata in numerose cliniche e studi medici della Germania. Chiunque abbia un’assicurazione privata può beneficiare di questa terapia innovativa. Il sistema sanitario nazionale, tuttavia, non copre ancora in genere i costi del trattamento, che sono piuttosto elevati. “È solo questione di tempo, ma potrebbero volerci ancora dai 3 ai 5 anni”, dicono gli esperti.
Le stime rivelano che circa 3 milioni di tedeschi siano affetti da una ferita aperta che non guarisce. Le cure tradizionali non bastano a risolvere il problema. La nuova terapia però potrebbe farlo. Considerando i non-responder, ovvero coloro su cui il plasma freddo non ha effetto (circa il 20%), un trattamento di cinque settimane con due sedute a settimana costerebbe complessivamente 2.000 euro a paziente. In media, invece, ne vengono sostenuti 10.000 euro ciascuno all’anno, con risultati non del tutto soddisfacenti.