Carne pregiata ma scaduta da un mese e pesce non tracciabile: maxi multa per il ristorante Grotta Palazzese. Il noto ristorante di Polignano, celebre per la bellezza della sua location e per la qualità dei prodotti serviti, è finito nei guai. Gli uomini della Guardia costiera si sono presentati nel locale che attira migliaia di facoltosi clienti con le sue sale suggestive, scavate nelle grotte a picco sul mare. E lì hanno trovato otto chili di controfiletto di bovino giapponese scaduti a maggio. Ma anche tranci e filetti di spigola, zampe di granchio reale, ritagli di carne e pasta congelati privi della necessaria documentazione di tracciabilità. L’ispezione rientra in un piano di controllo delle attività di ristorazione che è implementato in estate. Stando a quanto riportato da Repubblica, in totale 68 chili di pesce sono risultati privi delle attestazioni di rintracciabilità, invece 8 chili di wagyu, bovino giapponese, risultavano scaduti nel mese di paggio. Il prodotto ittico è stato sequestrato e al titolare di Grotta Palazzese di Polignano a Mare è stata comminata una multa da 5.500 euro.
POLIGNANO, MAXI MULTA A RISTORANTE GROTTA PALAZZESE
Qualcosa di simile è accaduto al ristorante La Tana marina di Cala Paura, che ha ricevuto una multa da 1.500 euro. Il controllo nelle cucine, nei frigoriferi e nei magazzini, anche in questo caso è stato certosino. Gli uomini della Capitaneria sono stati impegnati diverse ore. In un deposito sotterraneo sono stati trovati 95 chili di pesce di vario genere, ma privi delle necessarie etichettature. Quindi sono stati bollati come «provenienza sconosciuta». Nei prossimi giorni gli accertamenti proseguiranno e riguarderanno ristoranti di vari livelli, perché anche nei locali meno economici possono nascondersi piccole irregolarità e sorprese negative per i clienti. Per questo il comandante della Direzione marittima della Puglia, ammiraglio Giuseppe Meli, invita a «prestare sempre la massima attenzione, nella fase di acquisto e consumazione del prodotto ittico». I controlli servono anche a sensibilizzare ristoranti, commercianti e pescatori affinché i prodotti siano sempre più che sicuri.