“Caro Massimo, mi sono iscritto alla Federazione Giovanile Comunista nel 1972. Ho coltivato in quel giovane cuore un affetto per il vertice del comunismo italiano che mi ha segnato per tutta la vita”. Con queste parole Nichi Vendola apre la sua video-lettera a Massimo D’Alema, una sorta di mano tesa verso il leader del Pd. “Tu sei stato sempre per me un punto di riferimento. Poi siamo diventati grandi, ma ho sempre letto quello che scrivevi e ascoltato quello che dicevi”.
Nichi Vendola torna sulla sfida aspra di questi giorni: “Oggi siamo collocati in una strana contesa dai toni aspri, ma capisco che la passione può generare avvelenamento. Un eccesso di passione, ma io non ho intenzione di rinunciare alla stima e all’affetto e proverò a non nutrire nessun risentimento, anche se le tue parole sono state come pietre in faccia. Non voglio smarrire la consapevolezza che lunedì dobbiamo combattere la battaglia fondamentale. Anche se avessi sbagliato, l’ho fatto per amore della Puglia, per amore del mio popolo. Con questo spirito, per lealtà, mi rivolgo a te sperando di poter vivere la giornata di domenica, come una vittoria della democrazia e del centrosinistra”.