CDM/ Non ci sarà il prelievo sui conti correnti. E neanche la patrimoniale
Non ci sarà alcune prelievo sui conti correnti. E’ quanto si apprendere da fonti dell’ufficio di presidenza del dl convocato a Palazzo Grazioli, prima del Cdm delle 20.

Non ci sarà alcun prelievo sui conti correnti. E’ quanto si apprendere da fonti dell’ufficio di presidenza convocato a Palazzo Grazioli, prima del Cdm delle 20. A quanto ha riferito, invece, il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero ai giornalisti dopo un breve incontro con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in Commissione Bilancio, al Senato, il governo non metterà a punto alcuna patrimoniale. Si tratta delle due tra le misure lacrime e sangue di cui maggiormente si temeva il varo. In ogni caso, i provvedimenti che usciranno questa sera del vertice governativo si riveleranno, con ogni probabilità, di estrema durezza. A imporcela è stata l’Europa. Che, dopo il tonfo di Piazza Affari di ieri, non intende più darci proroghe alla realizzazione di quelle riforme che possano dare garanzie e segnali di responsabilità in merito alla nostra capacità di solvenza del debito. Frutto del consiglio, saranno le proposte che domani Berlusconi, al G20 di Cannes, presenterà per dare le assicurazioni richieste. Se si tratterà di un decreto legge recante le misure contenute nella lettera inviate all’Ue la settimana scorsa, non è dato saperlo. Se, infatti, in un primo momento lo aveva annunciato il capo della Lega Nord, Umberto Bossi, in seguito il ministro Tremonti ha stemperato la questione.
Il titolare dell’Economia, infatti, ha spiegato che non è ancora certo se le misure prenderanno la forma di un decreto o se confluiranno in un maxiemendamento alla legge di stabilità. Anche lui, tuttavia, ha sottolineato come tali misure corrisponderanno per filo e per segno alle raccomandazioni espresse dall’Europa. Berlusconi, nel frattempo, incontrando gli ex aderenti a Fli passati al Gruppo misto e intenzionati a non far mancare la fiducia al governo, come Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo Scalia, ha detto che intende sfidare il Parlamento. «Vado avanti, mi presento davanti al parlamento e agli italiani traducendo in atti concreti la lettera che ha avuto l’approvazione dell’Ue. E voglio vedere chi avrà il coraggio di venirmi contro, chi sarà così irresponsabile da non appoggiare il governo rispetto a leggi così importanti per il Paese e sulle quali abbiamo preso impegni precisi con l’Europa», ha dichiarato.
Contestualmente al vertice di maggioranza, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha convocato il leader del Pd,Pierluigi Bersani e quello dell’Udc, Pierferdinando Casini per capire se in Parlamento sussista la necessaria coesione nazionale per portare avanti i gravosi e necessari impegni richiesti dall’Europa.
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