La lista dei sottosegretari e dei viceministri è finalmente completa, e al termine del Consiglio dei ministri il governo Monti ha reso pubblici tutti i nomi degli ultimi personaggi che andranno a completare la squadra dell’esecutivo. Al ministero dello Sviluppo Economico, con delega alle Infrastrutture, come era emerso anche alla vigilia del Consiglio dei Ministri, arriva Mario Ciaccia, amministratore delegato e direttore generale di Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, gruppo di Intesa Sanpaolo da dove proviene tra l’altro anche l’attuale ministro Corrado Passera. Ciaccia è inoltre componente del Comitato di Presidenza dell’ Associazione Civita, componente della Giunta e del Consiglio Direttivo dell’Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, nonché membro del Comitato Direttivo dell’Istituto Affari Internazionali e del Comitato Direttivo dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei. Mario Ciaccia è stato anche magistrato della Corte dei Conti e capo di Gabinetto vicario del Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, del Dipartimento Riforme Istituzionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività culturali. Infine è stato anche presidente di Sezione Onorario della Corte dei Conti. Questa mattina i sottosegretari ai vari ministeri nominati ieri hanno presentato giuramento. Nell’occasione, il capo del governo ha voluto rilasciare in conferenza stampa alcune dichiarazioni precisando il ruolo del suo esecutivo. In particolare, ha voluto rispondere a quanti hanno posto dubbi e critiche su eventuali conflitti di interesse tra alcuni ministri. Il premier Monti, al termine della cerimonia di giuramento, ha assicurato che il governo opererà in modo trasparente: «Attenti a parlare di conflitto di interessi – ha detto Monti – rispetto al quale saremo trasparenti. Chi nella società civile ha avuto delle competenze ed ha fatto la scelta di entrare nel governo, non lo ha fatto per trascinare le esperienze passate». Inoltre il premier ha fatto sapere che «questo governo ha caratteristiche un po’ particolari, che cercheremo di valorizzare al servizio del Paese, del Parlamento, delle forze politiche».
Un governo tecnico, ha continuato, che «si pone con umiltà al servizio del Parlamento, punto di riferimento costante», e i cui numeri sono comunque inferiori ai precedenti: «Il numero complessivo delle persone che siederanno in Consiglio dei ministri scenderà rispetto al precedente governo da 26 a 19. I viceministri e i sottosegretari scendono invece da 40 a 28».