PENSIONI/ Calderoli: “faremo un referendum abrogativo”. Cgil, Cisl e Uil contro la manovra

- La Redazione

Il governo potrebbe trovare non pochi ostacoli nel prosieguo dell’espletamento delle proprie funzioni a causa di alcune misure contenute nella manovra anticrisi difficilmente digeribili

Inps_MuroR400 Foto Imagoeconomica

Il governo Monti potrebbe trovare non pochi ostacoli nel prosieguo dell’espletamento delle proprie funzioni a causa di alcune misure contenute nella manovra anticrisi difficilmente digeribili. Tra le più ostiche, a causa dei sacrifici che imporranno alla maggior parte degli italiani, quelle riguardanti la stretta sulle pensioni. I provvedimenti messi a punto dal ministro del Welfare Elsa Fonero prevedono l’estensione del regime contributivo a tutti i lavoratori, attraverso il pro rata, lo stop dell’adeguamento all’inflazione per le pensioni sopra i 467 euro, l’innalzamento a 66 anni di età e 66 e mezzo per gli autonomi per le pensioni di vecchia e l’equiparazione delle donne dal 2018; gli anni di contributi, invece, per l’anzianità passano a 42, mentre sarà prevista una fascia di uscita tra i 66 e i 70 anni per gi uomini e tra i 63 e i 70 per le donne, con un meccanismo di incentivi e disincentivi a seconda che si esca più tardi o prima. Dal palco della Fiera di Vicenza il leghista Roberto Calderoli, eletto presidente del Parlamento padano, ha fatto sapere che il Carroccio promuoverà un referendum abrogativo contro la riforma delle pensioni.

Durissime e compatte, come non accadeva da tempo, le reazioni dei sindacati. Il leader della Cgil Susanna Camusso ha detto che lo stop alla rivalutazione delle pensioni determinerà un «durissimo colpo ai redditi dei pensionati», mentre l’allungamento in là nel tempo dell’uscita dal lavoro è insostenibile, dal momento che in tanti si vedrebbero, improvvisamente «sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro». La leader del sindacato ha, inoltre, definito la manovra «socialmente insopportabile», e si è detta convinca di come il governo stia «cercando di fare cassa sui poveri del nostro paese». Analogo il giudizio del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale la manovra graverà esclusivamente sui lavoratori e sui pensionati. «Il governo – ha detto – non ha calcolato l’impatto sociale della manovra, le reazioni saranno forti». 

Anche segretario della Uil, Luigi Angeletti, si è detto convinto del fatto che la manovra sarà portata a termine così come è stata presenata non sarà preservato il principio dell’equità cui il governo Monti ha detto di volersi ispirare nell’ambito della propria azione di governo. «Accanto all’amaro in bocca per i sacrifici che gli italiani dovranno affrontare – ha aggiunto -, questa volta avremo decine di migliaia di disoccupati in più. E’ la cosa più nefasta che possiamo avere».

 





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie di Sindacati

Ultime notizie