MANOVRE A SX/ Donadi (Idv): il centrosinistra di Di Pietro non è quello di Renzi e Grillo

- int. Massimo Donadi

Antonio Di Pietro sarebbe pronto a candidarsi alle primarie del centrosinsitra. Si ricompone la foto di Vasto? Per MASSIMO DONADI l'Idv è parte ineliminabile del centrosinistra

dipietro_R439 foto:Infophoto

Antonio Di Pietro si aggiunge alla lista dei candidati alle primarie del centrosinistra. Attenzione: come specifica bene lui, primarie di coalizione e di programma, non primarie del Pd, cosa di cui lui non fa parte. Nel dire ciò il leader dell’Idv lascia capire che i recenti dissapori, anzi le vere e proprie scissioni, tra il Pd e il suo partito sono finite. Con la discesa in campo anche di Vendola, si rimette insieme la foto di Vasto. Ilsussidiario.net ha chiesto a Massimo Donadi, capogruppo alla Camera di Idv, se è davvero così: “Il nostro partito” ha detto “è una parte essenziale ed ineliminabile del centrosinistra. Non possiamo permetterci di considerare queste primarie come qualcosa che non ci riguarda. La foto di Vasto adesso deve diventare una foto tridimensionale fatta non solo di persone, ma di programmi e contenuti”. Aggiungendo che Antonio Di Pietro sarebbe il candidato perfetto di questa coalizione, in quanto “rappresenta il terzo polo ideale della cultura di centrosinistra”.

Di Pietro annuncia che prenderete parte alle primarie del centrosinistra, è così?

E’ l’obiettivo che a me sta più a cuore, quello per cui cerco di impegnarmi al massimo. Dal mio punto di vista Italia die valori è una parte essenziale ed ineliminabile del centrosinistra.

Può dunque affermare che la fase di divisione e anche di scontro aperto con il Pd è finita?

Non escludo l’importanza delle liti dei mesi passati, ma in queste ultime settimane quelle liti si sono chiarite in modo politico. In particolare l’intenzione per quanto comprensibile del Pd di creare una alleanza politica con l’Udc è in qualche modo superata dai fatti ed è relegata se mai al dopo elezioni. Quello con l’Udc come possibile accordo elettorale è uscito dallo scenario.

E in questo scenario tornate voi.

In questi termini credo che oggi ci siano condizioni mutate nelle quali non ci dovrebbero più essere ostacoli purché ci sia la buona volontà da parte di tutti per ricostruire la famosa foto di Vasto, ma questa volta in dimensione tridimensionale. Non la foto di tre persone, ma contenuti e programmi per dare una speranza a questo Paese per i prossimi dieci anni.

Di Pietro ha lasciato intendere che a queste primarie si potrebbe candidare anche lui. E’ così?

Di Pietro dice due cose: che siano primarie di programma e di coalizione. Nel momento in cui partecipa Vendola le primarie sono di fatto primarie di coalizione. Bisogna a questo punto fare che lo siano nel senso più pieno del termine, cioè siano un confronto tra diversi modi e diversi progetti di governo del Paese e di rappresentanza del centrosinistra. Non siano cioè come il gioco delle figurine al quale, bisogna dire, i mezzi di informazione hanno dato un grande contributo parlando di rottamatori e di oligarchia.

Quello della rottamazione è tema che a lei non interessa.

 

Non credo che sia questo il tema delle primarie, potrebbe al massimo essere il tema di un congresso straordinario del Pd, ma non certo delle primarie e di chi governerà il Paese.

 

Per cui spazio a Antonio Di Pietro come candidato del centrosinistra.
 

Ho trovato molto importanti e incoraggianti le parole di Di Pietro. Io mi auguro che si candidi, perché Di Pietro è una delle grandi personalità politiche d’Italia e sono convinto che può rappresentare un’alternativa importante ai candidati attualmente in corsa. E Di Pietro può vincere. 

 

E’ sicuro di una sua vittoria?

 

Una cosa è certa: comunque vada a finire, Italia dei valori non può permettersi di stare alla finestra, di considerare queste primarie qualcosa che non la riguarda standosene seduta sulla riva del fiume ad aspettare cosa succede. Questo è un lusso che non possiamo permetterci. Ben venga un impegno diretto di Idv e sicuramente con Di Pietro candidato che sarebbe la cosa più importante.

 

Ci spieghi meglio perché sarebbe così importante.

 

Perché rappresenterebbe il terzo polo ideale della cultura di centrosinistra. Una proposta cioè di governo che al di là dei valori comuni già condivisi come la giustizia sociale e il tema del diritto al lavoro, ne aggiunge uno che è caratteristico di Idv: che il risanamento dei conti pubblici e il rigore si possono fare, invece che sempre e solo con le tasse, anche cominciando a tagliare i tanti sprechi della pubblica amministrazione. Così come tagliando i costi della politica esorbitanti, e soprattutto cacciando la politica da quegli ambiti dell’economia in cui si è cacciata e nei quali vive in modo parassitario, causando danni gravi alle attività economiche e al sistema Italia.

 

Matteo Renzi possibile vincitore delle primarie: voi riuscireste a costruire questa coalizione insieme a lui?

 

Dal punto di vista personale di Renzi ho stima e simpatia. Per come lui ha proposto la sua candidatura, ho dei problemi.

 

Cioè?

 

Mi sembra una candidatura nata e vissuta più per spaccare che per costruire. Da questo punto di vista quello di cui oggi ha bisogno il centrosinistra è un riunificatore, di un qualcuno che si faccia carica di far sintesi delle varie culture e trasformarle in una proposta unitaria di governo. Renzi, che ripeto mi suscita qualcosa di più della semplice simpatia quando parla di rinnovamento di questa classe dirigente, non può proporre una candidatura al solo scopo di spaccare e rottamare.

 

Tramontata definitivamente l’ipotesi di alleanza con il Movimento Cinque Stelle che si era fatta tempo fa?

 

Per me è una ipotesi che non è mai esistita. Ho un rispetto sconfinato verso quegli elettori che oggi guardano anche con disperazione a Grillo come unica speranza di avere una politica meno lurida di quella che er Batman e tanti altri hanno fatto credere  che sia l’unica. Però se il rispetto è sconfinato per loro, è pressoché nulla la mai fiducia verso l’esperienza di Grillo come politico. Credo che questo ennesimo leader carismatico un po’ guru e un po’ paraguru sia l’ennesima grande fregatura che gli italiani si prenderanno. La democrazia è qualcosa di più di un sondaggio in rete. 





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