Pierferdinando Casini, dopo il voto di fiducia in cui Berlusconi, per la prima volta, è stato messo in minoranza dal suo partito, interpreta l’attuale contingenza. Precisando subito, a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare da lui, che la Dc non ritornerà. Il futuro è fatto di due grandi partiti, socialdemocratici e popolari. Va da sé che il Pdl ha fallito, e il leader dell’Udc rivendica fin aver denunciato fin da subito la deriva del predellino. Non torna la Dc ma, probabilmente, il grande centro. Che, secondo l’ex presidente della Camera, non è di certo una maledizione, ma il riconoscimento delle altrui decisioni. Ad Annalisa Cuzzocrea che lo provoca parlando dell’imminente ritorno della Balena Bianca, risponde: «La Dc è stata un grande fatto storico, oggi però non esiste più il contesto – neanche internazionale – per ricrearla. C’è invece – in tutt’Europa – un bipolarismo fondato su due grandi forze, quella del socialismo democratico e quella del partito popolare». Due partiti che, dopo le elezioni in Austria e Germania, hanno dato vita ad una grande coalizione, quello di cui, adesso, l’Italia ha bisogno. Parlando infine di Berlusconi,e precisando che Alfano, il “quid”, ce l’ha, si è detto convinto di come il suo futuro politico, almeno in senso tradizionale, sia concluso. Potrà, evidentemente, continuare a influenzare l’opinione pubblica.