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CONSULTAZIONI/ Napolitano: venerdì, vi comunicherò le mie decisioni

- La Redazione

Il capo dello Stato non ha ancora deciso a chi affiderà l’incarico. Con ogni probabilità, lo farà domani. Per ora, come lui stesso ha fatto sapere, deve raccogliere le idee

Giorgio Napolitano (Infophoto)

Si sono concluse la consultazioni. Con un nulla di fatto. Per ora, almeno. Com’era ampiamente prevedibile, il capo dello Stato non ha ancora deciso a chi affiderà l’incarico. Con ogni probabilità, lo farà domani. Intervenendo per ultimo, dopo la conferenza stampa del leader del Pd, Pierluigi Bersani, si è limitato a dire che raccoglierà tutte le valutazioni di questi giorni e, domani, comunicherà la sua scelta. «Devo riordinare le idee per vedere quali decisioni prendere». Poi, salutando i giornalisti e invitandoli ad andare a riposare, ha aggiunto: «Domani presenterò e motiverò le mie decisioni». Bersani, dal canto suo, dopo aver interloquito con il capo dello Stato, ha incontrato i giornalisti, affiancato dal capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, e da quello alla Camera, Roberto Speranza. Ribadendo la linea assunta negli ultimi giorni, ha fatto sapere che la sua intenzione e quella del suo partito è quella di governare. «Noi siamo la prima forza politica, checché ne dica qualcuno, primo partito, la prima coalizione e ci mettiamo al servizio di questa esigenza di governabilità» ha dichiarato spiegando di avere presentato al capo dello Stato, così come aveva anticipato, le 8 proposte del Pd. E, in particolare, di avergliene sottoposto alcune particolarmente decisive, quali una riforma che modifichi l’architettura istituzionale del Paese su alcuni fronti: occorre, cioè, cambiare la legge elettorale, dimezzare il numero dei parlamentari, e costituire una camera della autonomie. Bersani ha, infine, risposto alle domande dei cronisti. E ci ha tenuto a sottolinea che è stato l’unico a farlo. «Non ho piani B e neanche piani A. Spero di poter dare una mano.  Io non metto davanti dei problemi personali. Io sento, e il mio partito sente, di avere una responsabilità da esercitare», ha concluso. 



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