INCONTRO BERSANI-M5S/ Video, consultazioni, ecco cosa si sono detti i grillini e il premier incaricato

- La Redazione

Concluso l’incontro di consultazioni tra Bersani e i rappresentanti del Movimento cinque stelle ribadito il no del M5S alla fiducia. Ecco cosa si sono detti

bersani_disperazioneR439 Pier Luigi Bersani (Infophoto)

Si è concluso l’incontro tra il segretario del Pd, incaricato di formare il nuovo governo, e il Movimento cinque stelle. Si è concluso come era prevedibile, in quanto anche ieri sera l’assemblea dei parlamentari grillini aveva votato all’unanimità il no alla richiesta di fiducia da parte di Bersani. Il quale ha comunque svolto come da dovere il suo compito chiedendo ai grillini l’agognata fiducia. Che non è stata data. Le motivazioni? I due capigruppo al senato e alla camera del M5S hanno declinato la richiesta spiegando come non possano assumersi le responsabilità di chi, da vent’anni, fa promesse elettorali che poi non mantiene. Noi, ha spiegato Vito Crimi, siamo il frutto di questi vent’anni di mancate promesse, non ne siamo la causa. Adesso non potete chiederci di sostenervi. In sostanza questa la motivazione del no grillino. Bersani ha replicato che in realtà di cose in questi vent’anni ne sono state fatte, lui stesso, ha detto, ha fatto parte di governi e ha detto che poteva presentare una lista di cose fatte. I grillini hanno messo sul piatto la mancata realizzazione di una legge sul conflitto di interessi, la mancata legge elettorale e altro ancora: Bersani ha replicato che ad esempio nel caso della legge elettorale, la colpa per non essere stata realizzata è stata “di qualcun altro”, alludendo al Pdl. Bersani ha insistito sulla gravità della situazione del paese, dicendo che i prossimi mesi saranno roba seria (“Non siamo mica a Ballarò” ha detto il segretario del Pd “questa è una roba seria” replicando a Roberta Lombardi che diceva che le sembrava di essere proprio a Ballarò) e che è necessario prendersi delle responsabilità. Crimi ha detto ancora una volta come loro sono pronti a votare la fiducia ai singoli provvedimenti ma non a un governo. I nostri elettori, ha detto ancora, ci hanno dato mandato di non votare la fiducia e noi così faremo. Bersani ha cercato ancora di far cambiare idea, dicendo che la fiducia è qualcosa che si dà e si toglie e anche Letta ha provato a inserirsi nel discorso spiegando che il Parlamento è il luogo delle discussioni e delle convergenze, che rimanendo sulle proprie posizioni come fanno i grilliio non porta a costruire nulla. Le posizioni, ha detto, vanno mescolate. Ma non c’è stato nulla da fare: il M5S non darà la fiducia a Bersani. 







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