Come aveva anticipato, Giorgio Napolitano nella situazione di impasse in cui si trova, cioè impossibilitato a conferire l’incarico di governo a chiunque, ha suggerito la composizione di due gruppi definiti “negoziatori” o anche “saggi”. Essi saranno incaricati di svolgere la funzione di negoziatori supplementari nel tentativo di identificare la persona a cui affidare l’incarico di governo. Dovranno individuare proposte condivise dai partiti su riforme del campo politico (materia istituzionale) e in materia economico-sociale ed europea al fine di indirizzare le azioni di un governo definito di scopo. Il primo gruppo sarà costituito da: prof. Valerio Onida, sen. Mario Mauro, sen. Gaetano Quagliariello, prof. Luciano Violante. Nel secondo gruppo quello dell’economia invece: prof. Enrico Giovannini (presidente dell’Istat), prof. Giovanni Pitruzzella (presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato), dottor Salvatore Rossi (membro del direttorio della Banca d’Italia), il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, l’on. Giancarlo Giorgietti e il sen. Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato. Con le proposte individuate da questi due gruppi il capo dello Stato si darà da fare per avere una convergenza dei partiti su un programma limitato e ristretto. Se tale lavoro non sarà compiuto entro il 15 aprile giorno della scadenza del suo mandato, tali proposte potranno essere utilizzate dal suo successore al Quirinale.