Iniziano oggi, giovedì 18 aprile, le votazioni attraverso cui verrà eletto il nuovo presidente della Repubblica. Ogni sessione di voto (la prima è prevista alle ore 10) durerà tra le quattro e le cinque ore e, se il primo scrutinio dovesse risolversi in un nulla di fatto, il secondo avverrà verso le 15 (clicca qui per commentare dalle 11 in diretta le operazioni di voto. Dicci cosa pensi!). Gli elettori totali chiamati a nominare il successore di Giorgio Napolitano sono 1007 (630 deputati, 319 senatori, 58 delegati delle Regioni, i cosiddetti “grandi elettori”): durante i primi tre scrutini sarà necessaria la maggioranza di due terzi, pari a 672 voti, mentre dal quarto in poi basterà la maggioranza assoluta, pari a 504 voti. Nella serata di ieri Pd e Pdl hanno raggiunto un’intesa sul nome da presentare al Colle, vale a dire quello dell’ex presidente del Senato Franco Marini. “Ci sono condizioni per scelta condivisa. Mi pare che la ricerca di una soluzione ampiamente condivisa sia a buon punto. Stasera farò la proposta ai gruppi del Pd”, ha detto ieri Pier Luigi Bersani. Il nome di Marini sembra però aver creato non poche divisioni interne al centrosinistra: durante l’assemblea al teatro Capranica, tenutasi ieri sera, gli esponenti di Sel hanno lasciato la discussione, mentre tra i senatori del Partito Democratico solo 222 hanno votato a favore (a fronte di 90 contrari e 21 astenuti). Intervenuto a “Le invasioni barbariche”, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il quale aveva già criticato Marini nei giorni scorsi, ha definito la sua eventuale elezione “un dispetto al Paese”. Come annunciato ieri da Beppe Grillo, invece, dopo le rinunce di Milena Gabanelli e Gino Strada, il candidato del Movimento Cinque Stelle è l’ex Garante per la privacy Stefano Rodotà.