Tra le decisioni certamente più attese e significative del Consiglio dei ministri che si è tenuto oggi quella relativa all’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. E’ stato infatti approvato il decreto legge che adesso verrà discusso ed eventualmente approvato dal parlamento. In esso si legge che “il disegno di legge, inoltre, prevede nuove regole volte ad assicurare il tasso di democrazia interna, la trasparenza dei partiti, i controlli sulle relative spese”. Al posto del finanziamento pubblico ci si baserà sul nuovo sistema e cioè i contributi dei privati. Tale contributo sarà possibile effettuarlo tramite detrazioni e tramite il 2×1000. Per ottenere tale tipo di finanziamento, bisognerà aver ottenuto alle ultime elezioni almeno un rappresentante eletto alla camera o al senato o in un’assemblea regionale. Oppure aver presentato candidati in almeno tre circoscrizioni al parlamento o ad assemblee regionali o anche in una circoscrizione dei membri del parlamento europeo. Le detrazioni a favore dei partiti effettuate da persone fisiche potranno aere una detrazione di questo tipo: al 52 per cento per importi compresi fra 50 euro e 5.000 euro annui; al 26 per cento (stessa percentuale di detrazione riservata per erogazioni alle Onlus) per importi tra i 5.001 e i 20.000 euro. Il 2 x 1000: il cittadino sceglie a chi dare i soldi. Tale possibilità sarà possibile a partire dall’anno finanziario 2014, mediante la dichiarazione dei redditi.
Tale sistema, dice ancora il comunicato del consiglio dei ministri, comincerà dal 2014 e andrà a regime nel 2016. I redditi degli italiani relativi al 2014 infatti saranno presentati nel 2015. Fino ad allora in via transitoria ai partiti è riconosciuto questo sistema: del 40 per cento nel primo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge; del 50 per cento nel secondo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge; del 60 per cento nel terzo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge; Con il quarto esercizio finanziario successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge il finanziamento cessa.
Viene poi specificato che per ottenere i contributi volontari, i partiti devono avere i requisiti minimi di democrazia interna. Dovranno anche assicurare la trasparenza e “l’accesso a tutte informazioni relative al proprio funzionamento, anche mediante la realizzazione di un sito internet. Su questo sito dovrà essere pubblicato il rendiconto di esercizio corredato dalla relazione sulla gestione e dalla nota integrativa, nonché il verbale di approvazione del rendiconto di esercizio”.