Tensione questo pomeriggio in piazza Montecitorio a Roma, dove i radicali si sono dati appuntamento per una manifestazione “antiproibizionista per l’accesso alla cannabis terapeutica e la depenalizzazione per uso personale della coltivazione della marijuana”. Ad organizzare la protesta sono stati il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, l’Associazione Luca Coscioni, Radicali Italiani e l’Associazione Lapiantiamo, la cui denuncia è chiara: in Italia, spiegano, “coltivare anche solo una piantina in casa vuol dire per la legge essere trattati al pari di autentici criminali. E da autentici criminali sarebbero trattati i moltissimi malati di sclerosi multipla e altre patologie – i cui effetti degenerativi potrebbero essere leniti dai derivati della cannabis – che davanti al calvario burocratico per l’accesso ai farmaci a base di cannabinoidi sono costretti a ricorrere all’autocoltivazione oppure ai pusher; andando così incontro a gravi conseguenze penali, oltre a foraggiare le narcomafie”. “Parlare di legalizzazione della marijuana in Italia è ancora un tabù – ha detto invece Rita Bernardini, ex deputata radicale – Oggi però vogliamo ricominciare come già fatto un anno fa con un’iniziativa analoga, in cui abbiamo ceduto piante di marijuana a pazienti con sclerosi multipla”. Oggi infatti, insieme ai radicali, c’erano anche molti malati di sclerosi ai quali i carabinieri hanno inizialmente sequestrato semi e piantine di marijuana: dopo qualche attimo di nervosismo e un leggero parapiglia, il medicinale (riconosciuto dal Servizio Sanitario Nazionale), è stato riconsegnato.