“Il testo del M5S è l’unico che prevede di togliere per davvero la mammella dello Stato alle bocche affamate di questi partiti. Il governo, infatti, ha emanato un progetto che ha già dovuto correggere in corsa e che comunque fa rientrare dalla finestra il finanziamento pubblico che esce dalla porta”. Queste le parole del capogruppo M5S alla Camera, Riccardo Nuti. “Ora dalle parole passiamo ai fatti. C’è un’urgenza democratica cui dare risposta e bisogna quanto prima sanare il vulnus del tradimento della volontà popolare, che nel 1993 si era espressa, attraverso un referendum, in modo plebiscitario a favore dell’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti”. I partiti, scrive ancora Nuti, “hanno aggirato quella scelta sovrana dei cittadini con la normativa sui rimborsi ma adesso, finalmente, parte l’iter parlamentare della nostra proposta di legge, depositata già il 4 aprile scorso”. Il capogruppo poi attacca ancora: “Nel Ddl della maggioranza dei ‘larghi inciuci’ ci sono generosissime detrazioni per le donazioni liberali, un due per mille dai contorni ancora opachi e una miriade di agevolazioni per l’attività delle forze politiche. Il nostro progetto, invece, è tutto basato sulle contribuzioni private piccole e diffuse, segno naturale di ampia e disinteressata partecipazione della gente normale alla vita politica e di riconosciuta credibilità del lavoro del Parlamento”. Adesso, conclude Nuti, “parte la discussione in commissione e con la procedura d’urgenza, che limita l’esame a 30 giorni, il testo dovrebbe essere in Aula già ai primi di luglio. A quel punto vedremo chi saprà misurarsi con la sfida di reale cambiamento democratico che il MoVimento 5 Stelle sta imponendo alla politica e al Parlamento”.