Berlusconi sta prendendo le iniziative concrete necessarie per tentare di scongiurare la decadenza da senatore, l’incandidabilità futura e la sua prossima eventuale agibilità politica. I suoi legali, infatti, come avevano annunciato hanno depositato alla Giunta per le autorizzazioni del Senato (che domani voterà sulla decadenza senatoriale), il ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo contro la sentenza di condanna a 4 anni per frode fiscale. Nel teso, di 33 pagine, si fa in particolare riferimento all’articolo 7 della Convenzione europea: “Nulla poena sine lege”. Tale principio, dal momento che l’Italia ha recepito la convenzione europea (che a sua volta recepisce il contenuto della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo), deve essere rispettato obbligatoriamente dal nostro Paese e la Corte di Strasburgo ha proprio il compito di verificare che questo avvenga. Il principio, in sostanza, sancisce l’irretroattività delle norme penali, dato che chiunque commetta un crimine deve essere cosciente del fatto di compierlo e delle conseguenze che ne possono derivare.