FAMIGLIA/ Roccella: Renzi mantenga le promesse

- La Redazione

“Sul lavoro troppe bandiere. Renzi rimetta al centro dell’agenda famiglia e scuola”. Così ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino

chiesa_statua_croceR439 (InfoPhoto)

“Un primo passo verso un trattamento fiscale più equo per le famiglie, il Nuovo Centrodestra lo aveva fatto ai tempi del decreto Irpef, con proposte concrete di detrazioni fiscali mirate, ma il presidente del consiglio Renzi ha voluto rimandare tutto alla legge di Stabilità. Noi del Nuovo Centrodestra siamo fiduciosi che il premier mantenga gli impegni presi, inserendo nella prossima finanziaria le nostre proposte”. A dirlo è Eugenia Roccella, parlamentare Ncd, che ha commentato anche le preoccupazioni espresse dalla Cei sulle unioni civili: “Non possiamo che condividerle a pieno. Ci siamo sempre battuti, e continueremo a farlo, perché il riconoscimento delle diverse forme di affettività non abbia la rilevanza pubblica che molte delle proposte attualmente in discussione gli vorrebbero attribuire”. Poi Roccella conclude: “Noi abbiamo sempre distinto fra diritti individuali degli omosessuali e riconoscimenti pubblici simil matrimoniali: siamo aperti a garantire i diritti di ciascuno nella dimensione civilistica, ferma restando la assoluta unicità del matrimonio, fra un uomo e una donna, così come scritto nella nostra Costituzione”.

“Sul lavoro troppe bandiere. Renzi rimetta al centro dell’agenda famiglia e scuola”. Lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, durante la conferenza stampa che ha concluso il consiglio episcopale permanente che si è svolto in Vaticano, rispondendo ai giornalisti. “E’ vero che molti nei sindacati vogliono la conservazione dell’esistente”, ha aggiunto, ma “lo sguardo in avanti non si realizza mettendosi l’uno contro l’altro”, quindi è necessario trovare una soluzione sul drammatico problema del lavoro: “Troppa gente, nei sindacati e nella politica, piuttosto che cercare soluzioni al drammatico problema del lavoro, bada a tenere alto il numero dei propri iscritti”. Il punto non è se Renzi è o non è simpatico, ma “che la famiglia non ci pare messa al centro della politica italiana e accanto alla famiglia ci mettiamo anche la scuola”. Susanna Camuso, leader della Cgil, ha detto di aver interpretato le parole della Cei come un invito fatto al governo di non generare uno scontro sociale sui temi dei diritti del lavoro. Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, e Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, hanno accolto con favore le parole della Cei. “Brunetta e Gasparri non siano superficiali e non usino a proprio uso e consumo quanto ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Galantino. Di parole, di promesse al vento, in vent’anni di Berlusconi, ne abbiamo sentite tante. Noi stiamo provando a fare le riforme di cui il Paese ha bisogno”, ha detto Edoardo Patriarca, deputato del Pd. Poi la Cei si pronuncia anche sulla pedofilia. “Per fortuna passa il messaggio chiaro di Papa Francesco, sulla scia dei predecessori Giovanni Paolo e Benedetto: la pedofilia è un crimine e che non c’è nessuna possibilità di sottovalutare questo crimine e di passarla liscia”, ha detto monsignor Galantino. (Serena Marotta)





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