E’ durato meno di 20 minuti il discorso di Sergio Mattarella ieri sera agli italiani. Il presidente della Repubblica ha rivolto il suo secondo messaggio di fine anno incentrandolo sul tema della comunità. Mattarella, dopo aver sottolineato che il problema numero uno dell’Italia è la mancanza di lavoro, ha affermato che “non ci devono essere cittadini di serie b”. “Le difficoltà, le sofferenze di tante persone vanno ascoltate, e condivise – ha affermato Mattarella -. Vi sono domande sociali, vecchie e nuove, decisive per la vita di tante persone. Riguardano le lunghe liste di attesa e le difficoltà di curare le malattie, anche quelle rare; l’assistenza in famiglia agli anziani non autosufficienti; il sostegno ai disabili; le carenze dei servizi pubblici di trasporto”. A proposito del referendum, dopo il quale si è formato un altro governo, Mattarella ha chiarito la sua scelta dettata dal fatto che “senza legge elettorale c’è un alto rischio di ingovernabilità”. “Chiamare gli elettori al voto anticipato – ha detto il presidente della Repubblica – è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge. Queste regole, oggi, non ci sono”. Nel suo discorso Mattarella ha quindi specificato che “risolvere, rapidamente, la crisi di governo era, quindi, necessario sia per consentire al Parlamento di approvare nuove regole elettorali sia per governare problemi di grande importanza che l’Italia ha davanti a sé in queste settimane e in questi mesi”.
Sergio Mattarella sta tenendo il discorso di fine anno dal Palazzo del Quirinale. Il Presidente della Repubblica ha iniziato facendo gli auguri a tutti gli italiani nel nostro paese a quelli che sono lontani per lavoro o studio. “Ho viaggiato tanto e ho toccato con mano che il tessuto sociale del nostro paese è pieno di energie positive – ha sottolineato Mattarella -. Tanti giovani, adulti e anziani svolgono il loro dovere e fanno anche di più aiutando gli altri. Ho condiviso sofferenze e gioie con tutti: l’Italia è una comunità di vita ed è necessario che lo diventi ancora di più”. Il presidente della Repubblica ha poi ricordato alcuni eventi negativi vissuti dal nostro paese: l’assassinio di Giulio Regeni, la morte in Spagna delle ragazze che erano li per l’Erasmus, l’attentato a Dacca e a Nizza, il disastro ferroviario in Puglia, il terremoto in centro Italia, l’uccisione di Fabrizia Di Lorenzo nell’attentato di Berlino (come Valeria Solesin l’anno scorso a Parigi). Mattarella ha poi espresso vicinanza ai familiari di vittime di infortuni sul lavoro, ai cittadini colpiti dal terremoto: “non devono perdere la speranza perché ricostruiremo quei paesi”. Poi il presidente della Repubblica ha elencato i problemi dell’Italia, sottolineando che quello “numero uno è il lavoro: sono troppe le persone che non hanno un’occupazione: combattere la disoccupazione è un obiettivo da perseguire con decisione”. E poi, ha aggiunto, “abbiamo tra di noi fratture da ricomporre, tra nord e sud, tra centri e periferie, tra occupati e disoccupati. Le donne sono penalizzate nel lavoro. Far crescere la coesione nel nostro paese vuol dire renderlo più forte”.
Sta per iniziare il suo discorso di fine anno, ma già c’è chi lo “tira per la giacchetta”. Il sito del quotidiano Libero ha infatti pubblicato un articolo di Matteo Mion presentato come un “appello dei veneti” al Capo dello Stato. Di fatto si chiede al Presidente della Repubblica “che la locomotiva del paese, cioè il Nord, trovi un minimo cenno. Magari nella parte in cui verrà recitato il solito inno al Sud saremmo lieti udire il Mattarella spendere una parola in più per chi regge l’economia nazionale, nonostante la politica si metta di grande impegno per affondarla”. Mion sottolinea anche che l’inquilino del Quirinale probabilmente eviterà di parlare di banche, dove non ci sono solo i problemi di Montepaschi, ma anche quelli di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. L’articolo si chiude con un appello a Mattarella per sollecitare “un gesto d’affetto per quella parte di Paese che non entra mai nelle preoccupazioni di bilancio e lessicali dello Stato italiano”.
Sergio Mattarella avrà qualche minuto in meno per il suo discorso di fine anno rispetto all’anno scorso, ma i 20 minuti a disposizione basteranno al presidente della Repubblica per toccare con parole semplici e prive di ipocrisie i nodi da sciogliere. Stando a quanto riportato da Repubblica, il Capo dello Stato parlerà della situazione politica, ma anche di quanto fatto in un anno difficile per il nostro Paese, colpito dai terremoti, dalle difficoltà economiche, dalla disoccupazione e dalla crisi di governo. Quello di Sergio Mattarella sarà allora un discorso “sociale”, perché il presidente della Repubblica non trascurerà aspetti della politica che pesano sulla vita dei cittadini. Inevitabile poi il riferimento alla nuova legge elettorale e di conseguenza l’appello ai partiti affinché trovino un accordo sui tempi per indire le nuove elezioni. Facile immaginare il ritratto dell’Italia che farà Mattarella: il nostro Paese è “sfiduciato e scoraggiato”, si allontana da politica e istituzioni, ma resta forte moralmente, oltre che generoso, come dimostra l’impegno dopo i terremoti nel Centro Italia.
Manca poco al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In queste ore si sta cercando di capire quali saranno i contenuti del messaggio del Capo dello Stato agli italiani, che, secondo quanto riporta Repubblica, sarà in ogni caso leggermente più breve di quello dello scorso anno, con una durata inferiore ai 20 minuti. “Breve, pragmatico, attendo al disagio sociale e ai problemi degli italiani”, scrive il sito del quotidiano romano a proposito del discorso di Mattarella. Che tra l’altro non verrà più trasmesso dal suo studio privato nel Quirinale. Sempre secondo quanto scrive Repubblica, sarebbe infatti stata scelta una delle sale del Torrino, la zona più alta da cui si riesce a vedere tutta la città di Roma. Ancora una volta, quindi, Mattarella presenta una “innovazione”, dopo essersi presentato lo scorso anno seduto sulla poltrona dello studio come già fece Sandro Pertini più di 30 anni prima.
C’è molta attesa per il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In queste ore molti analisti politici si stanno cimentando a capire sU quali temi punterà di più il Capo dello Stato per parlare ai cittadini, dopo un anno certamente non facile, sia per i fatti accaduti nel panorama politico, su tutti la caduta del Governo Renzi, sia per quelli emersi sullo scacchiere internazionale, come gli attentati in Europa o la cosiddetta avanzata dei populismi. Senza dimenticare le calamità naturali che hanno colpito duramente i cittadini del Centro Italia. Ma al di là di queste importanti previsioni, c’è chi si chiede se Mattarella si presenterà come l’anno scorso ancora seduto sulla poltrona del suo studio, come aveva fatto Sandro Pertini alla fine degli anni Settanta, oppure se seguirà la strada di alcuni suoi predecessori, che si sono rivolti agli italiani dalla scrivania del Quirinale. Ricordiamo che il discorso di Mattarella si potrà seguire in diretta streaming.
Tra poche ore, come tradizione consolidata, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella si rivolgerà alla nazione per il classico discorso di fine anno. Un discorso molto atteso anche perché il nostro Paese questi sono giorni molto delicati. L’editorialista del quotidiano La Stampa, Ugo Magri, ha pubblicato un proprio articolo nel quale ha provato a dare delle anticipazioni su quelle che saranno le tematiche toccate nel discorso del Presidente Mattarella: “Stasera Mattarella entrerà più nel merito dei problemi.. mi risulta che farà in televisione un compendio denso e preoccupato. Parlerà a un Paese ‘sfibrato’ e si farà garante che la politica non sfugga alle proprie responsabilità. Chiederà soprattutto concordia e senso di appartenenza. Ma questa volta nessuno potrà ironizzare che, tanto, non decide lui..”. Insomma si preannuncia un discorso di grande responsabilità e di richiamo all’unità del Paese dopo le divisioni emerse nel corso del Referendum Costituzionale.
Prima del discorso di fine anno che il Presidente Mattarella terrà questa sera a reti unificate, il Capo dello Stato ha ricevuto gli auguri di una buona fine anno e di un inizio 2017 nientemeno che dal suo omologo russo, Vladimir Putin. Il presidente dal Cremlino ha voluto mandare un personale messaggio di augurio e di buon auspicio per il nuovo anno, sottolineando il fondamentale ruolo dell’Italia nel dialogo bilaterale con Mosca. «nonostante i tempi duri per l’Europa e per il mondo, nell’anno che finisce la Russia e l’Italia hanno mantenuto il dialogo bilaterale costruttivo e hanno interagito negli affari regionali e internazionali». Putin ha quindi confermato l’invito a Mattarella a visitare la Russia per una “circostanziata discussione sull’agenda bilaterale e dei problemi chiave della politica mondiale”. In periodo di forti tensioni con l’ultima fase dell’amministrazione Obama, con le altre sanzioni successive al voto che ha portato Trump al potere alla Casa Bianca, il livello di dialogo tra Usa e Russia è davvero ai minimi storici. Nel messaggio di fine anno di questa sera Mattarella avrà la possibilità anche di ristabilire la posizione dell’Italia nei prossimi 12 mesi di importanti appuntamenti europei e mondiali: schierati sempre e comunque contro la lotta al terrorismo e impegnati in un dialogo che miri, come già da tempo richiede l’Italia, la diminuzione e non l’aumento delle sanzioni contro Putin e la Russia. Tema delicato ma di importanza capitale per il riassetto europeo in un anno in cui Francia e Germania vedranno elezioni nazionali anch’esse decisive: dove si posizionerà Roma nei nuovi assi mondiali ed Europei?
Sarà difficile che domani il Presidente Mattarella nel classico discorso di fine anno non faccia menzione di quanto accaduto solo una settimana fa a Milano: il tema della sicurezza, dell’allarme terrorismo in tutta Europa non può non toccare l’Italia e ne abbiamo avuto una prova nella cattura e uccisione dell’attentatore di Berlino, Anis Amri, dopo un normale controllo documenti alla stazione di Sesto San Giovanni. Nel messaggio di fine anno il presidente della Repubblica con molta probabilità – il quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda lo dà per quasi certo – toccherà i temi di sicurezza e misure per proteggere l’Italia anche da futuri si spera solo presunti attentati sul nostro suolo. Il 2016 è stato l’anno delle stragi, dalla Francia al Belgio, passando per Germania e Turchia, solo rimanendo nei confini europei e l’Italia in questa lista di sangue per fortuna non è entrata: fortuna, bravura dei nostri servizi segreti, obiettivi del terrorismo internazionale lontani da Roma, i motivi possono essere tanti se non addirittura tutti insieme. Resta ad esempio come Anis Amri abbia scelto l’Italia per nascondersi da presunti contatti e cellule Isis e questo resta il vero monito per non abbassare mai la guardia. Di certo Mattarella loderà le nostre forze speciali e i servizi interni di intelligence per il grande sforzo in questo ultimo anno: non bisogna “mollare” e il 2017 si apre come anno decisivo, anche per i tanti appuntamenti europei su suolo italiano (G7 e Consiglio Europeo, su tutti).
Si avvicina il 31 dicembre e c’è attesa per il discorso di Mattarella per il messaggio di fine anno che il Presidente della Repubblica rivolgerà a tutti gli italiani. In questa occasione in particolare, dopo il risultato del referendum costituzionale e la nascita del nuovo governo, tutti attendono le parole di Sergio Mattarella. Vediamo gli argomenti principali trattati nei discorsi degli ultimi quattro anni. Nel 2012, l’allora presidente Giorgio Napolitano, iniziò il suo discorso parlando della crisi ancora in atto nel nostro paese, crisi che si manifestava soprattutto nelle regioni meridionali, e che costringeva moltissime famiglie vivere sotto la “soglia di povertà”, a causa della chiusura di aziende e della mancanza di posti di lavoro. Una situazione che, secondo Giorgio Napolitano, portava da un “disagio sociale” ad una vera e propria “questione sociale” della quale le forze politiche dovevano farsi carico. Nello stesso tempo, il Presidente poneva l’accento sul fatto che risanare il paese vuol dire ridurre il debito pubblico, e quindi tutti sono chiamati a sostenere dei sacrifici, che per una parte di essi si rivelano sicuramente pesanti. Riguardo ai giovani ed alla loro giusta indignazione, verso la corruzione che si trova in vaste zone della società e della vita pubblica, l’evasione fiscale e gli abusi commessi da persone privilegiate, Napolitano invitava a reagire con la volontà di partecipare alle scelte necessarie per il cambiamento. Altri argomenti trattati dal Presidente della Repubblica furono la necessità di un rilancio dell’economia, anche attraverso le offerte culturali ed artistiche del nostro paese, il problema annoso e mai risolto della situazione carceraria, e quello del femminicidio. La chiusura fu riservata alle elezioni politiche, che si sarebbero svolte senza la riforma del sistema elettorale, da lui più volte richiesta. Clicca qui per il video discorso di fine anno di Napolitano nel 2012.
Nel suo secondo discorso da Presidente della Repubblica, il messaggio di fine anno di Sergio Mattarella sarà assai più complicato del primo: in questo 2016 quasi concluso, crisi di governo, attentati in Europa, referendum sfibranti e terremoto hanno messo a dura prova la tenuta dello Stato in un già complicato clima di crisi economica che ancora non è del tutto passata. Per Mattarella, secondo il Corriere della Sera, uno dei temi principali che potrà toccare domani sera a reti unificate e in diretta tv sarà certamente quello di un’Italia che il referendum ha confermato essere divisa, quasi sfibrata e non solo come tessuto politico. «diagnosi sconsolante per uno come lui, assertore dell’idea di Stato-comunità in cui tutto si tiene e compensa. E in cui, invece, secondo il suo ammonimento di pochi giorni fa davanti alle alte cariche dello Stato, si diffondono purtroppo «sentimenti d’inimicizia e addirittura di odio verso tutti e verso ciascuno», scrive il Corriere. Va detto che probabilmente il discorso di Mattarella proverà a vertere sul rilancio sociale, politico ed economico guardando alla solidale operazione ancora in corso in centro Italia: paradossalmente il terremoto potrebbe essere il coesivo giusto per poter ripartire, quell’azione di aiuto continuo che da mesi va avanti nei territori colpiti dal sisma potrebbe essere il vero simbolo di una rinascita che non solo Mattarella spera per tutto il prossimo 2017.
C’è attesa per il discorso di Mattarella: domani sera infatti il presidente della Repubblica pronuncerà il suo secondo messaggio di fine anno. A reti unificate Rai, ma anche su Canale 5 e Rete 4, a partire dalle 20:30 sarà trasmesso il discorso di Mattarella rivolto a tutti gli italiani. Secondo La Stampa, quello di Mattarella sarà un discorso “sobrio e preoccupato”. Il presidente della Repubblica sottolineerà i “drammi piuttosto seri” che hanno coinvolto il nostro paese e “a fronte dei quali l’Italia dovrebbe darsi la forza di reagire con totale unità di intenti”. Questa unità invece rischia di essere smarrita dai “troppi risentimenti, troppi egoismi, troppe divisioni a ogni livello”. Nel suo discorso Mattarella con tutta probabilità non mancherà di ricordare che nel nostro paese esistono anche “le isole di solidarietà, i buoni esempi ai confini dell’eroismo”. E il presidente della Repubblica, nel suo messaggio di fine anno farà un appello “a fare pace con noi stessi” e “a ritrovarci insieme sulle cose davvero importanti”.
Secondo discorso di fine anno per Sergio Mattarella, che ha lavorato per diversi giorni al testo da leggere agli italiani oggi, sabato 31 dicembre 2016. Il presidente della Repubblica lancerà messaggi importanti ad una nazione spaventata dalla minaccia del terrorismo, piegata dalla crisi economica e scossa a più riprese dal terremoto. Sono tante le ferite aperte del nostro Paese che il Capo dello Stato proverà a far smettere di sanguinare con il suo discorso, ma per far sì che si rimarginino serve un impegno importante da parte della classe politica, a cui – è facile prevederlo – Mattarella dedicherà una parte del testo. Gli italiani, infatti, si aspettano risposte concrete dalla politica per un 2017 che deve essere un anno di ripresa economica. Si tratta senza dubbio di una sfida complicata, considerando il contesto internazionale, ma non impossibile, se l’interesse comune riuscisse a prevalere su quello personale. Sono tanti, dunque, i temi che Mattarella affronterà nel suo discorso di fine anno e non ci resta che attendere di capire quali segnali vorrà lanciare in vista del nuovo anno.
Il nuovo anno rischia di portarsi con sé gli strascichi polemici dell’ultimo giorno del 2016: oggi è, infatti, in programma il discorso di Sergio Mattarella, ma Matteo Salvini ha annunciato di volerne tenere uno alternativo a quello del presidente della Repubblica. Il leader della Lega Nord lo ha comunicato nel corso dell’intervista rilasciata nei giorni scorsi a Radio Padania: «Saremo in concorrenza o in concomitanza, vediamo se facciamo più ascolti noi sulla libera Rete o il presidente a reti unificate» la sfida lanciata da Salvini, il quale ha dichiarato di voler rivolgere il suo discorso a chi non si rassegna, mentre «i rassegnati guardino Mattarella». Non è la prima volta che comunque il segretario della Lega “boicotta” i discorsi presidenziali. Questa volta, dunque, tocca a Mattarella, nonostante gli abbia rivolto meno critiche rispetto a quelle che in passato ha rivolto a Giorgio Napolitano. «Vedrò di prepararmi un discorso un pò più diretto ai problemi veri, che non sono la legge elettorale, ma il lavoro, le tasse, i tempi della giustizia civile e tributaria, la sicurezza. E il futuro, che significa tornare a fare figli o saremo invasi» ha concluso Salvini.
Il primo discorso di fine anno Sergio Mattarella da presidente della Repubblica è durato una ventina di minuti, sufficienti però per toccare molti temi. Il Capo dello Stato ha esordito parlando di lavoro e diseguaglianze che rendono fragile l’economia, ma ha anche espresso riconoscenza per quegli italiani che hanno operato con impegno, tenendo in piedi l’economia italiana. Poi ha fatto gli auguri alle famiglie in difficoltà, garantendo di non lasciarle sole. Tra i temi affrontati l’anno scorso anche quello dell’ambiente, occasione per chiedere maggiore collaborazione ai cittadini. Dall’ambiente si passa all’evasione fiscale, un argomento molto delicato: Mattarella ha evidenziato l’importanza di pagare le tasse, perché dimezzando l’evasione si possono creare nuovi posti di lavoro. Il presidente della Repubblica ha chiesto un servizio pubblico efficiente, poi ha ricordato Valeria Solesin, vittima italiana dell’attentato al Bataclan. Dal terrorismo si passa ai migranti e quindi alla necessità di integrazione. Dopo aver fatto gli auguri a Papa Francesco, ha espresso riconoscenza verso le donne italiane e in particolare ha citato Fabiola Giannotti, che ha assunto la direzione del Cern, la celebre astronauta Samantha Cristoforetti e Nicole Orlando, atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d’oro. Infine, un pensiero ai disabili, agli anziani che si sentono soli, ai malati e un augurio ai bambini nati nel 2015.