Nei sondaggi politici di questo ultimo periodo è un gran parlare di legge elettorale, prossime elezioni e emergenza migranti. Ma uno studio particolare promosso dall’istituto Ipsos ha provato a chiedere agli intervistati su quali temi sarebbero disposti a risparmiare per le casse dello Stato in modo da sistemare o almeno mettere mano alle gravi emergenze del territorio in ambito ambientale e sismico. I risultati dei sondaggi sono alquanto particolari e poco prevedibili: solo il 9% infatti sarebbe disposto a mettere in risparmio le pensioni e l’ambito previdenziale, l’8% sulla sicurezza rispetto alla criminalità e terrorismo. Sanità o assistenza sociale? Neanche a parlarne, solo il 7% e 4% sarebbero disposti: e allora non resta che l’ultima scelta, opzionata dalla stragrande maggioranza degli intervistati dal sondaggio a suo modo elettorale e politico. Il 46% infatti opta per accettare nuove tasse piuttosto che abbassare i costi e le risorse degli altri elementi posti in argomento, nonostante l’emergenza ambientale come ha evidenziato l’ultima fase di maltempo e terremoto in centro Italia sia di attualissima urgenza.
I sondaggi politici prodotti da Tecnè mostrano un dato interessante, qualora la nuova legge elettorale venga varata verso un sistema proporzionale puro, ovvero con sbarramento al 4%: l’ipotesi tra l’altro non sarebbe cosi strampalata visto che dopo la modifica della Consulta all’Italicum il risultato è sostanzialmente un doppio proporzionale a Camera e Senato. Con le ultime intenzioni di voto rilevate, alla Camera il Pd prenderebbe 207 seggi, mentre il Movimento 5 Stelle 198. Forza Italia 92, Lega Nord 83 e Fratelli d’Italia 32, mentre gli altri partiti sarebbero spazzati via dallo sbarramento al 4% (Ncd e Sinistra Italiana su tutti). La situazione al Senato invece vedrebbe il Pd vincere con 103 seggi, M5s a 97, Forza Italia a 46 e Lega Nord 41, stante le intenzioni di voto espresse dai sondaggi di Tecnè: 30,5% Pd, grillini al 28,5%, mentre Forza Italia al 13,4% e Lega Nord al 12,1 non riuscirebbero a fare meglio del 25% insieme. Una situazione di paralisi in Parlamento che non vedrebbe grande margine di vantaggio per una sicura legislatura con un esecutivo forte: che sia una segnale per i prossimi accordi sulla legge elettorale?