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Home » Politica » DALLA CINA/ Lao Xi: Italia, la ghigliottina europea è pronta a funzionare

  • Politica

DALLA CINA/ Lao Xi: Italia, la ghigliottina europea è pronta a funzionare

Lao Xi
Pubblicato 15 Dicembre 2017
Dijsselbloem_Jeroen_Lapresse

Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Esm (LaPresse)

La divaricazione crescente del rapporto debito/Pil fra Germania e Italia significa che Berlino eUe si trovano di fronte a una scelta drammatica da fare rapidamente. Dalla Cina, LAO XI

Nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore Isabella Bufacchi spiegava che ormai i conti tedeschi volgono decisamente al bello: il loro rapporto debito/Pil si avvia a tornare quello sancito da Maastricht, ovvero il 60 per cento.

Di contro, in questi anni di ripresa globale lo stesso rapporto in Italia ha superato quota 130 per cento e si avvia verso il 140! Dato che circa il 60 per cento del debito italiano è pagato dall’Europa, che compra titoli, in questi numeri ci sono tutte le esigenze di Bruxelles verso l’Italia: le deve essere impedito di rovinare il continente dopo avere rovinato se stessa.


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È ciò che sancirà la Ue nelle prossime settimane, con l’istituzione di una specie di ministero delle finanze dell’Unione. In questo modo l’Ue toglierà molte delle prerogative di spesa a Roma e le passerà a Bruxelles. In buona sostanza la Ue si fa carico del debito italiano e in cambio introduce meccanismi per un default pilotato in caso di mancanze eccessive da parte del paese membro. Cioè scioglie il nodo che ha avviluppato il continente con la crisi greca.


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Questo era già previsto da un paio di mesi, e molti italiani lo hanno preso come una specie di garanzia perché tanto il default non arriverà, visto che il 60 per cento del debito è posseduto da banche francesi e tedesche e quindi esse non vorranno svalutare il loro credito. 

In realtà la divaricazione crescente del rapporto debito/Pil fra Germania e Italia significa che Berlino ed Europa si trovano già oggi di fronte a una scelta drammatica da fare rapidamente.

O si tagliano le vene per finanziare il debito italiano, e ciò aumenterebbe le ondate revansciste e fasciste in Francia e Germania, di Le Pen e AfD; o devono riportare rapidamente l’Italia all’ordine, cosa che naturalmente potrebbe aumentare i populismi italiani. Anche solo guardando alla storia in realtà non c’è scelta: i populismi italiani sono meno pericolosi di quelli tedeschi e francesi, quindi ci sarà una stretta sull’Italia.


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Ciò finora pareva semplicemente un fatto neutro per i governanti in Italia. Chiunque governi dovrà affrontare questa sfida e chiunque esso sarà, da M5s a Salvini, da FI a Pd, sono tutti pronti a vendersi (meglio, a regalarsi) alla Ue. Il bisogno di rapidità dell’intervento sull’Italia però significa per i partiti che non basta donarsi, occorre governare bene.

E qui casca tutto. Secondo le proiezioni di voto di oggi in Italia non ci sarà con le elezioni di marzo nessuna coalizione in grado di governare. FI, Salvini e Meloni starebbero sotto il 50 per cento, ma lo stesso vale anche per FI e Pd, M5s e Salvini. Quindi o ci sarà una grande coalizione, che però sconterebbe incertezze e indecisioni continue, o si dovrebbe tornare al voto a ottobre.

Pertanto o la Ue nelle prossime settimane preparerà misure di intervento in qualche misura politico in Italia, oltre all’intervento finanziario già previsto, oppure si potrebbe creare un nodo italiano come e più grave della Grecia.

A questa seconda opzione la risposta potrebbe essere una messa in mora celere dell’Italia, anche a costo di ingoiarsi tanto debito insoluto. Alla fin fine la Germania sta normalizzando il suo rapporto debito/Pil e potrebbe convincersi che questo sia un sacrificio doloroso ma necessario per non perdere totalmente il controllo della situazione e non portare di fatto il confine libico alle Alpi.

Tanti stranieri infatti avrebbero il terrore di un intervento politico in Italia: l’Italia è difficilissima da governare per gli italiani, figuriamoci per uno straniero.

Di fronte a questa prospettiva i politici italiani, di qualunque colore, dovranno decidere se affrontarla di petto o fuggire mettendo la testa sotto la sabbia e arraffando tutto il possibile nel frattempo.


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