È in corso la conferenza stampa al termine del Cdm sul Def 2017 e la manovra correttiva da 3,4 miliardi di euro: non ci sono grosse nuove tasse, stando alle prime parole del premier Gentiloni. «Sviluppo e crescita senza aumentare le tasse», spiegando ancora più tardi davanti alla telecamera come «Abbiamo i conti in ordine e li abbiamo non aumentando le tasse, ma con misure di risanamento che si accompagnano a misure di sviluppo e di accompagnamento alla crescita». Gentiloni ha annunciato di aver dato via libera con tutto il Cdm al Documento di Economia e Finanza, al Pnr e al decreto che contiene i vari interventi di sviluppo e crescita, «ra cui la correzione di bilancio e ha condiviso un piano di investimenti che sarà tradotto in un dpcm nei prossimi giorni», ha aggiunto il premier Gentiloni. Il Pil sale e viene rivisto all’1,1% rispetto alle stime fatte finora: cala intanto anche il deficit dal 3% del 2014 fino al 2,1% di questo anno. «La manovra di aggiustamento dell’0,2% è un aggiustamento pienamente strutturale che realizza 3,4 miliardi di euro per il 2017 con un beneficio di aggiustamento nei prossimi, ottenuto con l’efficientamento della gestione tributaria, con misure di lotta all’evasione validate dall’Ue e con misure solo in parte di tagli di spesa», racconta il ministro Padoan in questi minuti ancora in Conferenza Stampa post-Cdm.
È iniziato il Consiglio dei Ministri decisivo per Def e manovra correttiva con il rebus ancora delle coperture costi e con le nuove tasse che verranno decise in queste ore per poter rientrare dello sforzo economico utilizzato per coprire il Documento Economia Finanza e soprattutto la “manovrina” del Governo Gentiloni. Nel frattempo che è riunito il Cdm, emergono nuovi dettagli sul rinnovo dei contratti statali e in generale sulla riforma Pa con annesse tutte le coperture: per poter raggiungere e tenere fede all’aumento di 85 euro “medi” firmato lo scorso 30 novembre tra Madia e sindacati, servono 1,6 miliardi di euro per il pubblico impiego nel settore “Stato” e verrà presumibilmente inserito nella prossima Legge di Bilancio; invece saranno 1,2 i miliardi che servono nel settore “non-stato” da stanziare tramite bilanci in enti locali e altri enti. L’attesa poi per la crescita interna dell’Italia è prevista dal ministro Padoan tra l’1 e l’1,1% tra questo 2017 e il prossimo anno.
Alle ore 16.30 circa si terrà l’atteso Consiglio dei Ministri in cui verranno discusse e approvate il Def 2017, la manovra correttiva e le varie spinte della crescita che traccerà il Governo da qui fino a fine legislatura. Il Documento di Economia e Finanza prevede secondo le anticipazioni del Ministero guidato da Padoan un aumento di 2,8 miliardi di euro per pubblico impiego, settore statale e non, fino all’aumento dello stipendio medio dei contratti statali. Il Def e la manovra spuntano in Cdm dopo le rassicurazioni del Governo sulla strada “irta” ma segnata: la cosiddetta “manovrina” correttiva costerà 0,2 punti di deficit strutturale e andrà sul costo di 3,4 miliardi di euro. Ma cosa prevede nel dettaglio lo vediamo assieme ad alcune anticipazioni fornite dall’Ansa: tagli alla spesa e lotta evasione con in particolare la stretta sui pignoramenti, la rottamazione delle “liti” fiscali e lo split payment. Ma in particolare per i cittadini sono il fronte di tasse e accise a preoccupare maggiormente: con il nuovo Def e la manovra non ci sarà l’aumento dell’Iva, va chiarito subito, mentre invece vi saranno maggiori entrate da giochi e lotterie e dalle sigarette con aumenti ormai improrogabili. Ferme invece le accise sulla benzina che in un primo momento parevano essere alla vigilia di un ennesimo aumento: da ultimo, ci saranno 3 miliardi di euro in tre anni da investire sull’economia delle imprese, provando anche a dare respiro nelle aree del terremoto. Ci saranno poi anche alcune misure importanti sulla concorrenza, con la semplificazione della giustizia civile e due importanti interventi sul lavoro: completamento del jobs act con una riforma strutturale che guardi a meno tasse per il secondo livello di contrattazione e infine anche riduzione del cuneo fiscale per i giovani.
Nella prima bozza del Def 2017 che arriverà in Cdm oggi pomeriggio e verrà poi licenziato dal Governo Gentiloni, è previsto un aumento di 2,8 miliardi di euro a supporto del Pubblico Impiego con anche le famose finanze per l’aumento medio di 85 ai contratti statali (rinnovi stipendi Dipendenti Pubblici tra il 2016 e il 2018, ndr). Padoan compie anche una prima previsione sugli eventuali oneri di un prossimo rinnovo: 2,3 miliardi per il 2019 e 4,6 per il 2020. «Il paese si trova in una fase di transizione verso una crescita più solida, sostenibile e inclusiva, la stiamo inseguendo: è necessario rafforzare questa fase, capitalizzare la strategia di benefici delle riforme recenti che sta continuando e in cui il Governo è pienamente impegnato», commenta questa mattina il ministro Padoan, alla vigilia del Consiglio dei Ministri certamente più importante degli ultimi mesi. Gentiloni in più aggiunge che gradirebbe un percorso molto meno ad ostacoli, ma i vincoli Ue lo impediscono: «La crescita che attraversa l’insieme dell’Ue deve essere accompagnata, sostenuta», commenta dalla Spagna il premier che poi aggiunge, «serve un aggiustamento strutturale del patto di stabilità. E’ interesse di tutta l’Ue».