Durante la direzione nazionale del Partito Democratico, il segretario Matteo Renzi ha fissato le linee guida per portare in parlamento la votazione della nuova legge elettorale. Si tratterà di un sistema che ricalcherà quello tedesco con la soglia di sbarramento al 5%. Soprattutto, il dato più importante emerso nelle ultime ore è quello relativo alla votazione della legge, che secondo Matteo Rezzi non avverrà dopo l’inizio di luglio. Una deadline che secondo il segretario del Partito Democratico rappresenta un punto di non ritorno per far passare la legge che sarà utilizzata nelle prossime elezioni politiche. Secondo Renzi la nuova elegge elettorale si voterà a inizio luglio o non si voterà più: il PD non è pienamente soddisfatto del sistema che trova però ampie convergenze da parte delle altre forze politiche, e dunque potrebbe finalmente portare il paese a superare il cosiddetto “Porcellum” in vista delle prossime elezioni, che al massimo si terranno nel 2018. (agg. di Fabio Belli)
“Si vota in Parlamento nella prima settimana di luglio”: la legge elettorale diventa il punto centrale della Direzione Nazionale Pd, con l’intervento del segretario Matteo Renzi che ovviamente era atteso soprattutto nel punto in cui si parlava del modello tedesco discusso negli ultimi giorni. «Si voterà entro la prima settimana di giugno. E’ la mia legge elettorale? E’ quella che preferiamo? No, non lo è. Dopo la sconfitta al referendum, il presidente Mattarella ha esortato il Parlamento a occuparsi della legge elettorale e per i partiti seri gli appelli del Capo dello Stato sono degli impegni da prendere sul serio. Le forze politiche che hanno sostenuto il No al referendum hanno partorito una proposta. C’è una convergenza di Forza Italia, M5S, Sinistra Italiana e Lega attorno ad un sistema che si ispiri al sistema tedesco: proporzionale con 5% di soglia di sbarramento, con il nome scritto sulla scheda», spiega Renzi ricordando che per senso di responsabilità del Pd si cerca un sistema che non convince ma che almeno ha un accordo ampio in Parlamento. «La soglia al 5% è un elemento inamovibile del sistema tedesco e nella riforma elettorale deve restare un altro elemento chiave: la scheda deve avere i nomi. Sono due elementi cardine della nuova legge», ha poi aggiunto il segretario, fissando nella prima settimana di luglio la possibilità di votare definitivamente la nuova legge elettorale.
Dunque niente Rosatellum, anche se Orlando in questi minuti lo sta richiedendo con forza nel suo intervento alla Direzione, e niente annuncio su possibile voto anticipato, altro elemento molto atteso nella prolusione di Renzi. «La legge elettorale non la facciamo perché abbiamo impazienza di andare a votare ma perché è nell’interesse del Paese farla adesso, altrimenti non la si fa più. Noi non vogliamo difendere il diritto di veto dei piccoli partiti, ma il diritto di voto dei cittadini», spiega l’ex premier, prima di indicare i nuovi 12 nomi della Segreteria Pd, dove si conferma non esserci membri importanti delle due minoranze di Orlando ed Emiliano. Matteo Richetti (portavoce), Lorenzo Guerini (coordinatore), Andrea Rossi, Matteo Ricci, Roberto Giachetti, Tommaso Nannicini, Teresa Bellanova, Giusy Nicolini, Angela Marcianò, Benedetta Rizzo, Elena Bonetti e Debora Serracchiani, la nuova squadra che appoggerà il Renzi-Bis alla guida del Partito Democratico.
Alle ore 18 prenderà il via la Direzione Nazionale del Pd, la prima di Matteo Renzi alla guida del Pd dopo le Primarie che lo hanno rieletto segretario dem. Riunione a breve dunque presso la sede nazionale di via S. Andrea delle Fratte 16, Roma. dove l’ordine del giorno stabilito dal Segretario prevede due punti chiave: la presentazione della nuova Segreteria nazionale e la nuova app del PD ‘BOB’. Stando però alle ultime novità filtrate dal Nazareno, pare che la minoranza del Pd rimasta dopo la scissione di Bersani, D’Alema e Speranza, ovvero le due aree guidate da Andrea Orlando e Michele Emiliano, non sarà presente con nessun candidato all’interno della nuova Segreteria nominata da Renzi. Ancora non è stato confermato e sarà proprio la Direzione Nazionale Pd a fugare ogni possibile dubbio. Intanto, potrebbe essere l’occasione – rivelano fonti di Tg Com24 – in cui l’ex premier annuncerà la probabile convergenza con M5s e Forza Italia sulla legge elettorale con sistema proporzionale “alla tedesca”. Su questo infatti Renzi ha strappato l’ok della minoranza di Emiliano, mentre resta del tutto contrario l’ala orlandiana del Ministro della Giustizia che non intende operare un nuovo sistema elettorale “abbozzato” solo per poter andare ad elezioni nel prossimo autunno.
Come riporta l’Unità, «a quanto si è appreso, il ministro della Giustizia prenderà la parola non solo per bocciare il ritorno alla proporzionale (seppure corretta dallo sbarramento) ma per mettere in guardia sullo scioglimento delle Camere e di un eventuale intesa di governo fra Pd e Forza Itali». Circolano invece ancora diverse opzioni per i nomi della segreteria, ma gli unici al momento sicuri sono quelli “arci-noti” da settimane: Maurizio Martina (vicesegretario), Lorenzo Guerini (coordinatore della segreteria), Matteo Richetti (portavoce), Andrea Rossi (organizzazione), Matteo Ricci (enti locali). I lavori si svolgeranno, come sempre, a porte chiuse e saranno trasmessi in diretta streaming sul sito del Partito Democratico, su www.unita.tv e sulla pagina Facebook del PD, ma lo streaming lo trovate direttamente qui sotto per poter seguire in diretta lo svolgimento dei lavori.