Paolo Gentiloni/ Elezioni 2018: “Nessuna alleanza con Berlusconi: non è populista, ma la sua coalizione sì”

- Silvana Palazzo

Paolo Gentiloni, Elezioni 2018: “Nessuna alleanza con Berlusconi: non è populista, ma la sua coalizione sì”. Il presidente del Consiglio chiude la porta al centrodestra

Gentiloni_Tavolo_Lapresse Paolo Gentiloni (foto LaPresse)

Nessuna coalizione con il centrodestra per il nuovo governo: a porre il veto è Paolo Gentiloni. Il presidente del Consiglio ha espresso il concetto a Davos, dove è in corso il World Economic Forum, in una intervista alla Cnbc e lo ha ribadito poi a Bloomberg Tv. «No. Non sarei interessato». Poi: «Non è nei nostri piani». E poi sferra un attacco a Silvio Berlusconi: «Non lo chiamerei un populista, ma prendo atto del fatto che nella sua coalizione populisti e anti europeisti non solo sono presenti ma sono predominanti». La speranza è che il centrosinistra abbia la maggioranza, così da essere «pilastro di una possibile coalizione». Un esito elettorale di un Parlamento in stallo non sarebbe certo positivo per l’Italia, ma Gentiloni è sereno: «Abbiamo una certa esperienza nelle soluzioni flessibili all’instabilità politica». Anzi l’Italia per il premier, nonostante i cambi di governi, ha mostrato una stabilità economica tale da essere percepita ora come un Paese sano e in crescita. Per Gentiloni c’è ancora molto da fare, ma il futuro è roseo per l’Italia.

GENTILONI: “MIO IMPEGNO FINISCE CON ELEZIONI, POI VEDREMO” 

Una vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni fermerebbe le ambizioni populiste e anti europeiste. Questo è il parere di Paolo Gentiloni, secondo cui le elezioni non devono interrompere il processo di riforme avviato negli ultimi anni. «Siamo sulla strada giusta, visto che l’economia è tornata a crescere, ma come tutti sappiamo il fatto che abbiamo numeri di crescita positivi non comporta automaticamente che abbiamo risolto tutti i nostri problemi sociali e politici», ha precisato il presidente del Consiglio. Da Davos, però, ha parlato anche del suo futuro politico, mantenendo però un profilo basso: «Sono in buona salute, ma il mio impegno, 13 mesi fa, era portare il paese alla fine della legislatura, portare avanti le riforme e affrontare alcune crisi serie come quella migratoria e delle banche. Questo era il mio impegno e termina con le elezioni. Dopo, vedremo». Arrivato ieri a Davos per il World Economic Forum, Gentiloni è pronto, tra le altre cose, a insistere sul concetto di una Unione europea più forte «e non solo su un largo mercato comune».





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