Non solo Marco Travaglio. A criticare l’uscita di Luigi Di Maio contro Mario Draghi, il governatore della Banca Centrale Europea accusato dal vicepremier pentastellato di incendiare i mercati con le sue parole sullo spread, adesso è anche Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Dalla Festa del Foglio, il capo degli industriali ha bollato come “senza alcun senso” le parole del capo politico del M5s. Boccia, come riportato dall’Ansa, ha dichiarato:”Non mi sembra che Draghi sia contro l’Italia. La questione del quantitative easing è nell’interesse dell’Italia. Abbiamo un presidente di una Banca centrale che ha salvato l’Italia, non mi sembra affatto che sia contro il nostro Paese”. “Il problema – ha concluso Boccia – è accettare le critiche e capire cosa c’è dietro e cercare di costruire e migliorare”. (agg. di Dario D’Angelo)
TRAVAGLIO A DI MAIO:”INFANTILE E INADEGUATO”
Marco Travaglio controLuigi Di Maio: “Infantile e inadeguato”, duro attacco del direttore de Il Fatto Quotidiano nei confronti del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché capo politico del Movimento 5 Stelle. Sulle pagine del suo giornale, Travaglio ha affrontato la polemica nata in settimana tra il governatore della Bce e parte del governo M5s-Lega, con il vice premier sugli scudi. Una replica che “non è degna di un vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo e denota una buona dose di infantilismo e di inadeguatezza” secondo Marco Travaglio, che aggiunge: “Ma neppure di un leader politico che dovrebbe essere sintonizzato con i cittadini o, quantomeno, con i suoi elettori”. E il pericolo spread è all’orizzonte: “Non accenna a calare e per le turbolenze e le speculazioni sui mercati che portano con sé i guai delle banche imbottite di titoli di Stato e i declassamenti del nostro mostruoso debito pubblico”.
L’ATTACCO DI MARCO TRAVAGLIO
“Draghi, oltre a essere uno dei più autorevoli e stimati personaggi che vanti oggi l’Italia, non è un euroburocrate in campagna elettorale, diversamente dai vari Oettinger, Moscovici e Juncker”, evidenzia il direttore de Il Fatto, che su Draghi precisa inoltre che “non è neppure un nemico dell’Italia, visto che si è scontrato duramente con gli ultrà tedeschi, filo-tedeschi e anti-italiani allergici alle cannonate del Quantitative easing che con l’acquisto massiccio di titoli di Stato ha aiutato per cinque anni i Paesi europei più indebitati, Italia in primis”.E aggiunge: “Nessuno vi chiede di ritirare la manovra; potreste persino lasciarla così com’ è, o quasi; purché mettiate la museruola ai vostri urlatori che regalano appigli agli speculatori salvo poi dire che parlavano a titolo personale quando ormai il danno è fatto”. Ed ecco l’avviso finale: “I 5Stelle dovrebbero cambiare linguaggio e uscire dall’ infantilismo che ieri ha portato Di Maio a mandare a quel paese Draghi, cioè l’ unica autorità europea che non fa campagna elettorale contro l’ Italia e tenta, per quel che può, di aiutarla”.