Bruxelles, gesto di stizza di Jean Claude Juncker durante la conferenza della Commissione Ue: lancia i suoi fogli per terra mentre parla Tusk. Ancora nervosismo dopo lite con May

È il Presidente di Commissione Europea più contestato e criticato della storia e offre spesso “motivi” per continuare il “dileggio” sui social e non solo per i suoi comportamenti: Jean Claude Juncker si è presentato ieri a Bruxelles nella Conferenza Stampa della Commissione Ue e ha mostrato un gesto di stizza inconsueto non colto dai suoi colleghi a fianco (Donald Tusk e Sebastian Kurz) ma visto da tutta la platea dei cronisti. Ha gettato i suoi fogli a terra pochi secondi prima che il Presidente del Consiglio Ue prendesse parola per spiegare gli esiti della riunione in cui Brexit, migranti e Manovra italiana hanno messo a dura prova la “pazienza” del Commissario Ue in scadenza (in vista delle prossime Elezioni Europee nella primavera 2019).



JUNCKER, NUOVO NERVOSISMO DOPO LA LITE CON LA MAY?

Prima prende parola Tusk e poi Juncker con violenza e stizza getta a terra i propri fogli e documenti: non dice nulla e non spiega l’accaduto, ma in molti ci vedono l’ennesimo segno di nervosismo dopo giorni complessi prima sul fronte della Manovra italiana con la continua trattativa col Governo Conte e poi soprattuto sull’affaire Brexit. È solo di due giorni fa lo scambio-lite a pochi passi dal Premier italiano tra la leader Tory Theresa May e proprio il Presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker: la Premier inglese si è infatti avvicinata chiedendogli in maniera molto schietta perché l’avesse definita «fumosa» solo qualche ora prima. Lo hanno accertato sia il Daily Mail sia Channel 5 facendo analizzare il labiale della premier: «Come mi hai chiamata? Mi hai definita ‘fumosa’. Sì l’hai detto». Juncker ha negato tutto, mentre lo scontro andava in scena davanti agli occhi di un Conte visibilmente imbarazzato. Ore dopo il portavoce di Juncker ha messo una “pezza” dicendo che ad essere “fumoso” era il dibattito sulla Brexit a Londra e non la premier stessa; ma ormai il “danno” era fatto..

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