«Di Battista è un gran buffone». Carlo Calenda attacca senza giri di parole l’ex deputato del Movimento 5 Stelle. Lo ha fatto in occasione del forum #PoliticaPresse. «Vedere un grande paese che è in balia di uno che dice cose enormi…», si sfoga l’ex ministro dello Sviluppo economico. E prosegue: «Tu puoi essere anche uno che nella vita ha fatto solo l’animatore con il soprannome di “cuore di panna”, può succedere, ma quando parli di cose serie ne parli seriamente». In merito alla ricerca di un incidente diplomatico con la Francia, Calenda aggiunge: «Io l’ho fatto, su Fincantieri e Stx. Il punto non è farlo, lo può fare anche un imbecille, ma un grande paese vi ricorre come ultima istanza, perché lui lo usa così?». Secondo Calenda quello che sta cercando di dire il governo è «che tutti i problemi che abbiamo sono colpa della Francia, ma non è così». Il rischio non è solo quello di fare «la figura del cretino», ma di farla fare «agli italiani». L’ex ministro dem conclude la parentesi su Alessandro Di Battista: «Non lo posso ascoltare, mi fa male per il Paese».
CALENDA CONTRO DI BATTISTA: “BUFFONE E CRETINO”
Carlo Calenda a #PoliticaPresse ha parlato del governo, ipotizzando una caduta a breve: «Salterà dopo le europee, non per il M5s perché Di Maio non può permetterselo, ma per la Lega che cercherà di capitalizzare il più possibile». L’ex ministro dello Sviluppo economico ha parlato anche dei conti pubblici: «Noi siamo come un’azienda molto indebitata, con ottimi prodotti e ottimo potenziale, che non ha investito sul personale e sulle tecnologie». Cosa bisogna fare? Calenda ha le idee chiare: «Innanzitutto cominciare a investire. E tenere presente che la stabilità dei conti è una sicurezza per i più fragili, non per i più ricchi». Infine, si è dimostrato critico anche su Quota 100: «Con la riforma del sistema pensionistico, così come il reddito di cittadinanza, stiamo dicendo ai giovani che non ce ne frega niente. In una situazione come la nostra è una misura che va bene solo per gli imprenditori che possono scaricare delle persone facendone pagare i costi allo Stato».