TORINO, PASQUARETTA NON SI PRESENTA DAI PM/ Caos Comune, Appendino:”Io ricattata? No, mi dimetterei”

- Dario D'Angelo

Luca Pasquaretta, ex portavoce di Chiara Appendino e collaboratore di Laura Castelli, non si è presentato davanti ai pm: il legale, "era troppo provato".

luca pasquaretta M5s, Chiara Appendino (Facebook)

Luca Pasquaretta, ex portavoce della sindaca di Torino, Chiara Appendino, nonché collaboratore della sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli, non si è presentato davanti ai pm per l’interrogatorio in Procura. Lo riporta l’Ansa, sottolineando che l’audizione del 42enne, che la scorsa settimana ha ricevuto un invito a comparire nella veste di indagato, secondo quanto trapela dagli ambienti giudiziari, è slittata. Fra le ipotesi di accuse mosse all’ex portavoce della sindaca M5s vi è quella di una estorsione proprio ai danni di Appendino, ascoltata ieri dai pubblici ministeri nella veste di testimone. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la minaccia era di “raccontare tutto”, ovvero di rendere noti degli episodi o delle circostanze che avrebbero potuto mettere in serio pericolo la tenuta della giunta pentastellata. L’avvocato di Pasquaretta, Stefano Caniglia, come riportato dall’Ansa, ha spiegato:”Purtroppo la vicenda lo ha colpito profondamente, anche perché essendo uomo di comunicazione si rende conto di quello che sta succedendo ed è molto provato. Alla luce della gravità delle accuse, e al poco tempo avuto, al momento abbiamo preferito soprassedere. Valuteremo più avanti se farci sentire dai magistrati”.

APPENDINO, “IO RICATTATA? NO, MI DIMETTEREI”

La sindaca di Torino, all’uscita dal Palazzo di Giustizia, è apparsa molto provata dopo tre ore di faccia a faccia con i pubblici ministeri Enrica Gabetta e Gianfranco Colace, che insistono per ricostruire le minacce di Luca Pasquaretta nei confronti della sindaca.”Se parlo io viene giù tutto”, oppure “vado in Procura e vuoto il sacco”: sarebbero queste alcune delle intimidazioni rivolte dall’ex portavoce alla prima cittadina per “costringerla” a trovargli un nuovo lavoro dopo averlo costretto alle dimissioni da capo ufficio stampa di Palazzo Civico nell’estate 2018 in seguito ad un’accusa di peculato per una consulenza da 5mila euro per l’edizione 2017 del Salone del Libro. La Appendino, però, queste intimidazioni le nega:”Sono tranquilla. Se non fossi nelle condizioni, anche personali, di proseguire con il mio mandato, lascerei. Era importante venire per spiegare dal mio punto di vista quello che è accaduto. Ho fornito informazioni e precisazioni rispetto alle domande che mi sono state poste”.





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