Sondaggi politici/ Lega stabile a +7% sul M5s: consenso del Centrodestra ‘unito’ al 48%, Di Maio ‘trema’

- Niccolò Magnani

Sondaggi politici, analisi sul Governo e intenzioni di voto: Lega vale 7% più del M5s, Di Maio trema anche per la crescita del Centrodestra al 48%

risultati elezioni europee 2019 circoscrizione isole Luigi Di Maio (Lapresse)

La Manovra è passata “liscia” alla Commissione Ue, ora viene il difficile ovvero riuscire in poco tempo ad approvarla prima della fine anno nel fuoco di tensioni accesissime in Parlamento: i sondaggi politici intanto certificano come anche in questo difficile passaggio e trattativa durata per mesi, la Lega non solo non ha perso terreno ma guadagna sui compagni di Governo del M5s che in neanche un anno hanno visto dilapidare il vantaggio ottenuto alle Elezioni del 4 marzo. Salvini ormai vale un 7% in più del Movimento 5 Stelle e il rischio per Di Maio è arrivare con questa distanza anche alle prossime Europee, se non dovesse succedere qualcosa di “clamoroso” nei primi mesi del 2019: nei sondaggi politici stilati da Tecnè i dati numerici vedono infatti la Lega al 32,8% mentre il Movimento fondato da Grillo insegue al 25,3%. Va detto che dietro gli altri partiti non avanzano ormai da mesi: Pd fermo al 17,1%, Forza Italia al 10,8% in leggera risalita ma nulla rispetto al successo che sta riscuotendo il Carroccio di Matteo Salvini.

TECNÈ (17 DICEMBRE): IL CONSENSO DEL CENTRODESTRA

C’è un secondo punto di difficoltà per il leader-vicepremier di Pomigliano d’Arco e per l’intero board del Movimento 5Stelle: il secondo sondaggio politico di Tecnè vedeva il focus su consenso che il Centrodestra ottiene ad oggi in tutto il Paese, con le diverse differenze per l’area geografica di provenienza dei diversi elettori intervistati. Rispetto alle Elezioni Politiche, il consenso è cresciuto dell’11% e sono quasi tutti i consensi di Salvini: oggi Fratelli d’Italia-Forza Italia-Lega valgono il 48,1%, mentre erano al 37% lo scorso 4 marzo. Insomma, se Salvini decidesse di staccare la spina in teoria ci sarebbero le condizioni per una maggioranza nuova in Parlamento che escluda Di Maio e riammetta Berlusconi e Meloni nella stanza dei bottoni. Consenso sale al 56% al Nord Italia mentre resta comunque alto anche al Sud, al 36,8%. Un guaio in più per il M5s che si ritrova in mezzo con il timore di forzare la mano sulle proprie battaglie proprio per la paura che quella spina, prima o poi, venga staccata.





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