Procedono i lavori propedeutici all’avvio dei cantieri per il Ponte sullo Stretto di Messina, e solamente ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo DL Infrastrutture, presentato poco dopo in conferenza stampa dal segretario della Lega Matteo Salvini – grande promotore dell’opera che collegherà Calabria e Sicilia – e dal titolare del dicastero degli Interni Matteo Piantedosi, il tutto dopo una riunione mattutina che si è tenuta al MIT, alla presenza anche dei rappresentanti dei ministeri di Difesa, Economia e Giustizia: oggetto della riunione il nuovo protocollo antimafia che eviterà infiltrazioni negli appalti del Ponte sullo Stretto, sfruttando quell’impianto normativo già utilizzato per i cantieri delle Olimpiadi Milano-Cortina.
Partendo dal DL Infrastrutture, gli articoli relativi al Ponte sullo Stretto di Messina sono largamente incentrati sull’aspetto economico e sulla natura giuridica della società ministeriale che gestirà l’intera opera: da un lato, infatti, è arrivato il via libera formale alla revisione dei costi, portandoli dagli 8,5 miliardi previsti nel 2012 agli attuali rivisti 13,5 miliardi, concedendo contestualmente anche la possibilità di aumentare i contratti per la realizzazione di un ulteriore eventuale 50%; mentre, dall’altro lato, non è stato concesso lo status di “stazione appaltante” alla Stretto di Messina s.r.l. (appunto, la società che realizzerà l’opera), con le ipotesi che vertono attorno alla scelta di affidarsi all’Anas.
Firmato il protocollo antimafia del Ponte sullo Stretto: le misure per evitare infiltrazioni mafiose
Interessante notare che, secondo le parole dello stesso ministro Salvini, “se saremo (…) fortunati e costanti”, la fase di precantierizzazione del Ponte sullo Stretto dovrebbe essere avviata già sul finire di giugno, dopo l’atteso via libera da parte del Cipess, che dovrà valutare l’intero progetto tecnico, la relazione di impatto ambientale e quella della conferenza dei servizi, senza dimenticare l’ovvia verifica della fattibilità economica; mentre, dal canto suo, il leader del Carroccio ha ricordato che si tratta di “un’opera senza precedenti, studiata per resistere a venti e terremoti” e con una vita stimata di “200 anni”, realizzata dai “migliori tecnici e ingegneri italiani e mondiali”.
Importante, infine, anche il protocollo antimafia per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, illustrato nella conferenza post-CdM dal ministro Piantedosi: l’idea – dicevamo già prima – è quella di utilizzare le procedure già impiegate per i cantieri delle Olimpiadi Milano-Cortina e per la realizzazione di alcuni ospedali in Calabria, centralizzando i controlli degli appalti sul dicastero degli Interni e chiedendo l’iscrizione obbligatoria di ogni società coinvolta all’anagrafe antimafia; mentre saranno ovviamente aumentati i controlli e la vigilanza su ogni piccolo aspetto dell’opera, dalle forniture dei materiali fino all’esproprio dei terreni.