Bufera a Pontedera per il laboratorio per bambini organizzato nel circolo Arci in vista del Pride: Lega presenta interrogazione al governatore Eugenio Giani
C’è chi la definisce un’opportunità inclusiva e chi, invece, ritiene vi sia un’eccessiva ingerenza ideologica. Di sicuro, è bufera per il laboratorio creativo organizzato in Toscana da Arci Valdera con Arciragazzi, Agedo e altre realtà associative, e che si è svolto sabato 14 giugno al circolo “Il Botteghino” di Pontedera. In vista del Toscana Pride, in programma il 21 giugno a Prato, l’evento “Aspettando il Pride” è stato realizzato con il contributo della Regione Toscana e del Comune di Pontedera.
Oltre a organizzare un pomeriggio di confronto sul Pride e la cultura gender, sono stati organizzati laboratori per bambini, a partire dai 6 anni, per colorare le magliette da indossare poi durante il Pride.

Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, ha pubblicato la locandina sui social e chiesto chiarimenti alla sinistra, anche per quanto riguarda la dicitura “i bambin3“. Ma ha anche chiesto informazioni sul laboratorio dell’Arcigay per i bambini di 6 anni.
POLEMICHE PER IL LABORATORIO DI PONTEDERA
L’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, ha espresso preoccupazione per quello che considera un pericolo per i più piccoli: l’introduzione precoce di argomenti delicati legati alla sessualità, all’identità di genere e all’orientamento sessuale. A suo avviso, simili contenuti sono del tutto inopportuni.
Anche Donatella Isca, rappresentante toscana dell’associazione Pro Vita & Famiglia, ha lanciato un monito contro il rischio di normalizzare l’idea che i bambini possano non identificarsi in un genere definito, sostenendo che ciò potrebbe favorire — se non addirittura incentivare — percorsi di transizione di genere in età minorile.
Ma Arci Valdera ha difeso l’evento, sostenendo che “tutto è frutto di una richiesta arrivata dal basso“, cioè da alcune mamme, secondo cui poteva essere “un momento di gioco e confronto“. Di sicuro, per gli organizzatori non si trattava di una provocazione, ma comunque si aspettavano polemiche, che si sono rivelate roventi.
Infatti, si è fatto sentire anche il partito della premier Giorgia Meloni, con Diego Petrucci, vicecoordinatore e consigliere regionale di FdI, che ha definito l’iniziativa “una pagliacciata“. Invece, la capogruppo della Lega nel Consiglio regionale toscano, Elena Meini, ha annunciato un’interrogazione al governatore Eugenio Giani per chiedere chiarimenti in merito a tale iniziativa.