Gianmarco Pozzecco: “Io maturo? La tecnica è non creare aspettative”
Gianmarco Pozzecco, reduce dall’Europeo con l’Italia di basket, della quale è commissario tecnico, si racconta ai microfoni di Cattelan su Rai 2: “Pensavo di essere maturato ma l’Europeo ha confermato che la mia maturazione è ancora lontana. Il mio ruolo è più istituzionale ora, prima giocavo e ora alleno. Diciamo che dovrei essere molto più serio ma questa metamorfosi ancora non è avvenuta. Questo è un grande vantaggio, mi capiva in vari contesti. Quando devo dire qualcosa di intelligente, se riesco anche in piedi un concetto che ha un minimo senso, la gente rimane stupita. La tecnica è non creare aspettative”.
Come spesso accade nelle interviste di Pozzecco, non mancano i momenti divertenti e gli aneddoti. Il tecnico ha raccontato a Cattelan: “Io ho un problema, uno dei tanti: non sopporto il frescolana, quindi ogni volta lo faccio mettere nel contratto: ‘Trovatemi un vestito che sia di cotone o altro’. L’anno scorso ho firmato per un club abbastanza riconoscibile, l’Armani, quindi mi sembrava un po’ un affronto. Un giorno mi chiama il signor Dell’Orco in persona (braccio destro di Armani, ndr) e mi fa: ‘Ti abbiamo confezionato un pigiamino’. Quest’anno in nazionale sono arrivato a stagione in corso e c’era meno tempo per organizzare una cosa del genere. Io ero stato abituato bene in Armani e pretendevo la stessa comodità ma non me l’hanno garantita. Per questo entravo in campo con i pantaloni della tuta sotto ma si vedeva che usciva. Arrivavo a fine partita che avevo le pal*e sciolte dal caldo”.
Pozzecco: “Così improvviso i discorsi nello spogliatoio”
Proprio durante l’Europeo, Gianmarco Pozzecco ha compiuto gli anni. Il suo staff, a mezzanotte, gli ha preparato una piccola sorpresa: “50 anni? Li ho festeggiati a Berlino, in camera. Avevamo appena perso con la Francia e tutti quelli del mio staff sono venuti a mezzanotte e 20 con una fetta di torta e la candelini sopra. Dopo le partite non dormo subito però mi metto a letto comunque e mi rigiro come se fossi una milanese”. Il tecnico, da Cattelan, ha poi raccontato: “Discorsi motivazionali? Li faccio ma ogni tanto mi arriva qualche vaff*nculo. La verità è che io adesso sto cercando un po’ di acculturarmi, leggo, mi piace leggere cose che mi possono aiutare. Sono rimasto colpito da un audiolibro che parlava di leadership autentica. Mi sento libero di improvvisare, non rifletto su ciò che andrò a dire. Ho messo in palio 40 euro per chi indovinava quale fosse la statistica che ci vedeva primeggiare nell’Europeo. Mi escono sempre così, non sono bravo a recitare“.
Non può mancare, infine, un altro aneddoto, che Cattelan chiede all’ex cestista dopo la rivelazione di Cassano e Vieri in una delle scorse puntate. Il tecnico della Nazionale ha spiegato: “Metà anni ’90, eravamo a Cesenatico. Guido Bagatta faceva il conduttore di un programma. Io venivo da uno scudetto vinto e mi ero tinto i capelli di rosso ma dopo vari shampoo ero rosa. Lui aveva i capelli bianchi, io rosa. Eravamo in macchina e ad un certo punto ho preso un ragazzino con il motorino che era bello incazzoso anche se non si era fatto niente e voleva quasi menarci. Ad un certo punto, tra le gente lì intorno, questo ragazzo prende il telefono e chiama il suo gruppetto e inizia a dire: ‘Dobbiamo spaccare la testa a un vecchio e a un frifri’. Ad un certo punto uno da dietro urla ‘Hey guarda, stan girando una scena di Real tv'”.