LE CONDIZIONI DI PAPA FRANCESCO PREOCCUPANO ANCHE IN CHIAVE CONCLAVE: TUTTE LE PROSSIME “MANOVRE”
Da tre giorno ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma per una brutta bronchite non è una grande novità per Papa Francesco che già in passato anche recente ha subito forme acute di infiammazioni e problemi polmonari: il problema è l’aggiungersi di vari acciacchi e malattie che in alcuni ambienti vicini al Vaticano fa scattare ogni volta un allarme più serio del previsto anche, se non soprattutto, in ottica Conclave. Al di là del successo del recente film di Edward Berger, candidato anche all’Oscar 2025, il tema della futura riunione per decidere il successore di Papa Francesco è tutt’altro che considerato “faceto” oltre Tevere.
L’età, i vari malanni e le sofferenze fisiche sempre più evidenti, portano purtroppo a ricostruzioni e “dietrologie” piuttosto nauseanti, dove si teatralizza un momento delicato come l’ultima fase di vita di un Pontefice: quello che invece viene anche giustamente affrontato a livello di organizzazione della Chiesa Cattolica è come preparare il terreno ad un eventuale prossimo Conclave, tenuto conto dell’importanza sempre più strategica che il Vaticano assume in un contesto come quello attuale di disordini geopolitici globali dove la Santa Sede rappresenta una sorta di punto di equilibrio e di diplomazia in molti dossier aperti. E così – come racconta “il Fatto Quotidiano” nei rumors raccolti su questo fantomatico “pre-Conclave sano”, come lo definisce il vaticanista Francesco Antonio Grana – qualcosa si sarebbe già cominciato a muovere da mesi sotto questo profilo. In primis, un’importante svolta è giunta ad inizio febbraio quando a sorpresa Papa Francesco ha prorogato alla guida del Collegio Cardinalizio il card. Giovanni Battista Re, con il vice Leonardo Sandri: dato che sono entrambi ultra-80enni questo significa che in un eventuale arrivo al Conclave nei prossimi mesi, nessuno dei due potrà accedere alla Cappella Sistina: sarà dunque in quel caso il Cardinale Parolin, attuale Segretario di Stato in Vaticano, a gestire gli affari delicati del Conclave al posto del Decano ufficiale.
DAL “FATTO”: “IL PRE-CONCLAVE È GIÀ COMINCIATO”. DI COSA SI TRATTA E CHE POSSIBILI VERITÀ VI SONO
Secondo le fonti del “Fatto Quotidiano” Papa Francesco in questi ultimi anni ha di fatto “favorito” questo pre-Conclave, istituendo nei vari Concistori per la creazione di nuovi cardinali (ne ha fatti 10 in 12 anni di Magistero, un autentico record) riunioni a porte chiuse per permettere ai porporati in arrivo da ogni parte del mondo di potersi conoscere e frequentare più dei consueti appuntamenti formali.
La preoccupazione resta sulle sue condizioni di salute, ma il fatto di aver favorito in questi ultimi mesi/anni un allargamento della conoscenza tra i vari “eleggibili” al Conclave rappresenta un punto di novità che la Chiesa non ebbe il tempo di fare dopo le dimissioni di Benedetto XVI, e che non seppe invece preparare al meglio dopo la lunga malattia del Santo Giovanni Paolo II. I numeri sono impressionanti dato che ben 138 sono i cardinali attualmente candidabili al Soglio Pontificio, numero che supera di gran lunga il già precedente record in Conclave di 115 nel 2013. I calcoli è molto semplice farli, dato che servono i due terzi (la maggioranza qualificata) per l’elezione a Papa: servono almeno 92 voti tra i porporati per potere essere eletto successore di Papa Francesco, numero talmente ampio che potrebbe favorire più del solito nomi più “noti” o quantomeno ampiamente “empatici” con il resto del Conclave.
In questo senso i nomi che escono di continuo in questi mesi di “chiacchiericcio” circa le condizioni di salute di Papa Francesco, vengono rilanciati di recente dal sito “College of Cardinals Report”, che riassume nomi e origini di tutti i 138 candidabili. Tra di essi vi è il Patriarca di Gerusalemme, card. Pizzaballa, figura molto interessante anche per la testimonianza di fede che porta avanti da tempo nel luogo più complicato del pianeta, in Medio Oriente: e poi ancora il Card. Parolin, il cardinale filippino Luis Tagle, o il n.1 della CEI Zuppi, per non parlare di Ranjith dallo Sri Lanka o Charles Bo dal Myanmar, così come i profili europei di Erdo, Eijk e Arborelius. I candidati sono tanti ma il “toto-nomi” è ancora troppo presto per lanciarlo, anche perché dal Vaticano assicurano nell’ultimo bollettino che Papa Francesco è curato per una forma acuta di bronchite, e nulla più. Più che altro il “pre-Conclave”, le varie forme di conoscenza e ampliamento delle informazioni tra i vari cardinali, ecco quello pare proprio sia stato avviato da tempo e probabilmente col plauso dello stesso Bergoglio.