Clima di alta tensione tra Guyana e Venezuela, parla il primo ministro Mark Phillips. Intervistato da Repubblica, il premier di Georgetown ha tenuto a ringraziare ironicamente Maduro per aver permesso al suo Paese di farsi conoscere a livello internazionale, ma non ci sarà altro per lui se non questa riconoscenza: “Da noi non avrà niente. Non gli daremo un solo filo d’erba”.
La Guyana deve fare i conti con la minaccia di un’invasione militare da parte del Venezuela dopo l’annessione unilaterale dell’Essequibo. Phillips incontrerà Maduro nella giornata di domani, un faccia a faccia che potrebbe essere molto utile: “Una situazione come questa ha il potenziale di destabilizzare tutta l’area. Possono esserci altre questioni che Maduro vuole discutere. E poi perché non dovremmo andarci? I nostri esperti legali sono stati molto chiari: possiamo partecipare, ma non dobbiamo in modo assoluto discutere la materia al vaglio della Corte internazionale di giustizia. Non abbiamo niente da perdere, e abbiamo avvertito l’intero mondo che non discuteremo la controversia su Essequibo e non parleremo di confini. Ma già il fatto che Maduro sieda con i leader Caricom e con il presidente della Guyana alla presenza di Lula, rispettato da entrambi i Paesi, può avere un effetto calmante per lui”.
Guyana, parla il premier
Secondo Phillips, la Russia potrebbe avere una influenza concreta su ciò che sta accadendo in Guyana: “Mosca ha detto chiaramente che Guyana e Venezuela devono risolvere la questione pacificamente. Ha un’ambasciata qui e una a Caracas, e abbiamo relazioni cordiali e rispettose anche se noi siamo tra coloro che hanno criticato l’invasione russa dell’Ucraina. Naturalmente è possibile che con il Venezuela ci siano relazioni più strette”. Secondo Phillips, inoltre, la vicenda ha molto più a che fare con la situazione politica in Venezuela, considerando che Maduro ha toccato il punto più basso della sua popolarità. Phillips ha le idee chiare: “Non vogliamo conflitti, vogliamo discutere di come migliorare la vita dei nostri popoli: 7,5 milioni di venezuelani vivono fuori dal loro Paese, 40mila vivono in Guyana e li aiutiamo con il lavoro e la scuola e il resto”.