LA FONDAZIONE PER LA SUSSIDIARIETÀ AL QUIRINALE DAL PRESIDENTE MATTARELLA
«La sussidiarietà è espressione di vera libertà»: questa mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale la delegazione della Fondazione per la Sussidiarietà, guidata dal Presidente Giorgio Vittadini, illustrando la centralità per la politica italiana (e non solo) di un principio cardine della storia culturale e sociale occidentale. La sussidiarietà è quel principio che lega e rafforza continuamente il rapporto tra società, cittadini, e le istituzioni politiche: in un periodo convulso per le democrazie in tutto il mondo, il valore sussidiario di una politica che si fa prossima e al servizio del cittadino è tutt’altro che marginale.
Il Presidente Mattarella ha ricordato infatti che è sempre più urgente la necessità di «irrobustire» il principio cardine della sussidiarietà: l’alternativa malsana è quella di introdurre sempre più criteri di gerarchia, favorendo magari poteri separati dalla società e concentrazioni «che possono indebolire la democrazia». Il vivere comune e la politica democratica, ricorda ancora il Capo dello Stato nell’incontro con la Fondazione per la Sussidiarietà, sono una sostanza e non una forma lontana dalla realtà.
Tale sostanza è appunto il fatto che tutti i cittadini sono uguali, con pari dignità e diritti sociali, ed è proprio con l’intervento del pubblico a fianco del soggetto privato «che si può concorrere allo sviluppo del Paese» e al bene della stessa comunità. Ed è nel cuore più vivo della società che si può trovare la radice più profonda della sussidiarietà: da un lato la libertà e dall’altro la solidarietà, entrambi “concorrenti” al vivere comune democratico sano.
LIBERTÀ, SOLIDARIETÀ E UNIONE TRA POPOLO E ISTITUZIONI: ECCO PERCHÈ LA SUSSIDIARIETÀ NON È UN PRINCIPIO TEORICO
Come spiega ancora il Presidente della Repubblica nel suo discorso davanti alla delegazione della Fondazione per la Sussidiarietà – riportato in ampi stralci dall’agenzia ANSA – la sussidiarietà è un principio che lega «il rapporto tra società e istituzioni», connettendo per l’appunto il valore della libertà della persona e della «solidarietà che esprime nell’ambito della comunità», dove si vive e comunica per ciascuno la propria esistenza.
Davanti ad un mondo e una società che si richiude sull’”io” e sull’egoismo, il richiamo di Mattarella è per rilanciare la cultura del “Noi”, come antidoto per affrontare le sfide locali e internazionali: un noi come partecipazione, responsabilità comune, un “noi” come comunità aperta, insomma un grande “albero” che rappresenta la sussidiarietà nel bene che può sempre più portare alla comunità umana e politica, «coltivare questo albero è un servizio per il nostro Paese».
Il capo dello Stato ha insistito sul valore “personalistico” della nostra Costituzione, a dispetto di molte altre anche in Occidente, in quanto colloca la dignità dell’uomo e non la ragione dello Stato al centro dell’agire repubblicano. Anche per questo motivo la sussidiarietà non rimane un principio “teorico” ma si incarna nel vivere «comunitario e personalistico», esprimendo una vera «libertà di partecipare attivamente alla vita pubblica» pur rimanendo nel proprio quotidiano.
Dopo l’intervento in apertura del Presidente Vittadini e dopo il saluto con breve discorso del Presidente Mattarella, il Capo dello Stato è stato insignito del primo “Premio Sussidiarietà” a motivo della sua «diffusione e alla crescita della cultura della sussidarietà». Il premio è stato realizzato dallo sculture Carlo Steiner, come ricorda il comunicato del Quirinale (dove è disponibile anche la galleria fotografica dell’intero evento).