Presadiretta accende i riflettori sullo scandalo sanità Calabria, tra l’inchiesta “Malasanitas” e lo scioglimento delle ASP di Reggio Calabria e Catanzaro, entrambe per infiltrazioni mafiose. Buchi da centinaia di milioni di euro, circa 400, e disfunzioni che si riverberano sui pazienti, costretti a curarsi fuori dalla Regione. «C’è un disordine organizzato, riguarda soprattutto l’apparato della Pubblica Amministrazione: molte volte dentro c’è la ‘ndrangheta, non è possibile che il 75% del bilancio della Regione sia destinato alla sanità e poi la sanità non funzioni», le parole del Procuratore Antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri, che ha aggiunto: Dissesto Asp Reggio Calabria: «Chiunque ha avuto il potere, non è intervenuto: è anche una questione di arroganza del potere, di massoneria deviata. C’è gente convinta che, facendo parte di una loggia, può essere coperta. Deve finire: per questo è importante che i commissari non abbiano nulla a che vedere con la Calabria. Entrare in una Asp e mettere mano ai conti vuol dire azzerare guadagni illeciti per milioni e milioni di euro: parliamo di guadagni che si avvicinano a quelli della cocaina».
PRESADIRETTA, SCANDALO SANITA’ CALABRIA: LE PAROLE DI OLIVERIO
Problemi che partono da lontano, basti pensare che la ASP reggina venne scioltà già nel 2008, ma anche più recenti: a Reggio Calabria i bilanci di previsione non sono stati presentati per cinque anni, mentre a Catanzaro sono stati arrestati 24 persone (tra cui dirigenti) con tre famiglie della ‘ndrangheta che avevano il totale controllo dell’ospedale di Lamezia Terme. «Sono situazioni gravissime che devono essere contrastate e oggetto di una riflessione attenta», le parole del governatore Oliverio, che ha aggiunto: «La ASP di Reggio Calabria è stata sciolta anche nel 2008: credo che bisogna riflettere sugli strumenti per rendere impermeabile l’infiltrazione. I commissari non sono sufficienti». E sul recente decreto governativo: «Il decreto presentato e approvato dal ministro Grillo, alla luce dei fatti lo definisco il “decreto disastro Calabria”: il problema fondamentale, che è quello di sbloccare le assunzioni di medici e infermieri, è ancora bloccato. 4 mila medici e infermieri in meno rispetto al 2010, io avevo chiesto di sbloccare le assunzioni ma nulla di tutto questo».