Qualcuno ricorderà il bel film Juno di qualche anno fa, la storia di una ragazzina di 16 anni che, rimasta incinta, si reca in una clinica abortista per interrompere la gravidanza. Entrata, si ritrova in un ambiente squallidissimo e tristissimo dove le persone incaricate la trattano come un oggetto, scartoffie da compilare, nessuna attenzione per il dramma che sta vivendo e via con l’aborto. Per Juno è sufficiente per cambiare idea e andarsene via. Mentre esce, si trova davanti un propagandista pro life che la riempie di slogan mentre lei in testa ha solo il dramma che sta vivendo. In America, non esistendo un servizio sanitario pubblico, chi vuole abortire, come chi vuole far nascere il figlio, si reca in appositi istituti privati. Negli ultimi anni si è aperta una polemica a livello nazionale contro il colosso Planned Parenthood, una catena di cliniche abortiste, accusato di usare un sistema raccapricciante, ad esempio rivendere a ospedali e centri di ricerca i feti abortiti per esperimenti e studi scientifici. Davanti a tali centri si riuniscono anche solo per pregare molti attivisti cristiani. E’ di questi giorni la notizia dell’arresto di due sacerdoti, padre Fidelio Moscinski e padre Dave Nix più un laico che secondo le accuse erano penetrati all’interno di una clinica abortista, il Garden State Gynecolgy nel New Jersey.
I PRETI AMMANETTATI DALLA POLIZIA
Regalando loro delle rose, i tre volevano convincere le donne presenti a non abortire con parole come “Sei stato fatto per amare e per essere amato … la tua bontà è più grande delle difficoltà della tua situazione. Le circostanze nella vita cambiano. Una nuova vita, per quanto piccola, porta la promessa di una gioia irripetibile”. Si sono trovati davanti scene dolorose, come una madre che voleva costringere la figlia ad abortire a ogni costo, ma anche una donna che ha deciso di non abortire più. E’ stata chiamata la polizia che senza nessun scrupolo, come si vede dalle immagini, ha gettato a terra i tre come fossero criminali e li hanno ammanettati. In seguito, ha detto uno dei sacerdoti, i poliziotti si sono dimostrati più gentili e, dice, hanno discusso a lungo con loro del tema dell’aborto mentre aspettavano di venir rilasciarti. Adesso li aspetta un processo. La domanda è annosa, anche perché in passato si sono registrati casi limiti, come quello di un attivista pro life che ha sparato uccidendo un medico abortista. Questi due sacerdoti da tempo, in occasioni di festività particolari, si recano nelle cliniche abortiste spiegando e invitando a non abortire in maniera pacifica, una attività che hanno dedicato al Sacro Cuore Immacolato di Maria: “Crediamo nel potere di Dio e nella Sua Grazia capace di cambiare il cuore e la mente delle persone” dicono. Ma se invece il percorso giusto senza arrivare a questi punti estremi e divisivi fosse quello di Juno?