Il prezzo della benzina rischia di triplicare. A lanciare l’allarme è “Verità&Affari”, che in prima pagina dell’edizione in edicola oggi, domenica 3 luglio 2022, riporta l’analisi effettuata dalla banca d’affari a stelle e strisce Jp Morgan, secondo cui “il prezzo del petrolio potrebbe raggiungere la stratosferica soglia di 380 dollari al barile se Mosca decidesse di ridurre la produzione come ritorsione alle sanzioni europee e americane”. Potrebbe essere questa, in effetti, la razione di Mosca alla decisione assunta dai Paesi Ue, intenzionati a bloccare il 90% del greggio sovietico indirizzato verso l’Europa, e all’intenzione di istituire un tetto massimo al prezzo del petrolio esportato dalla Russia.
Ecco perché, sempre secondo Jp Morgan, c’è poco da stare sereni circa il futuro del prezzo della benzina: “La Russia potrebbe permettersi di reagire riducendo la produzione giornaliera di greggio di 5 milioni di barili senza danneggiare eccessivamente la propria economia, peraltro ben sostenuta nei mesi scorsi dagli stessi paesi dell’Unione europea, che dall’inizio dell’operazione speciale russa in Ucraina, il 24 febbraio, al 3 giugno, hanno versato a Mosca 57 miliardi di euro per l’acquisto di gas, petrolio e carbone”.
BENZINA, PREZZO RISCHIA DI TRIPLICARE: LA SITUAZIONE
Inoltre, JP Morgan ha aggiunto che, qualora la Russia volesse limitarsi al taglio di 3 milioni di barili al giorno, il prezzo del barile salirebbe a 190 dollari: “Il rischio più ovvio e probabile di un tetto ai prezzi è che la Russia scelga di non partecipare e si vendichi riducendo le esportazioni – si legge nel report degli analisti della banca d’affari statunitense –. La ristrettezza del mercato petrolifero globale è dalla parte della Russia”.
Peraltro, evidenzia “Verità&Affari”, in materia di benzina l’Occidente non può fare affidamento sull’intervento dei Paesi produttori del Golfo Persico. Infatti, a margine delle riunioni del G7 in Germania, “il presidente francese Emmanuel Macron aveva raccontato al presidente americano Joe Biden i dettagli di una sua telefonata con il leader degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed”. Quali? “Mi ha detto due cose. Sono al massimo, al massimo della capacità produttiva. Questo è ciò che sostiene. E poi ha detto che i sauditi possono aumentare di 150 (migliaia di barili al giorno). Forse un po’ di più, ma non hanno capacità enormi prima di sei mesi”.