Il film "Prima dell'alba" racconta la storia di giovani australiani partiti per la Prima guerra mondiale, in particolare quella di Jim Collins

Prima dell’alba è un film che il regista Jordon Prince-Wright ha pensato e realizzato per far vedere cosa sia stata la Prima guerra mondiale sul fronte occidentale, come abbia portato via le speranze di tanti giovani e come nello stesso tempo abbia generato quello che di tutti quei drammatici avvenimenti spesso così contraddittori rimane, e il film lo dice esplicitamente: l’amicizia a rimanere!



Il film è ispirato a vicende reali raccontate sui loro diari da giovani australiani che si sono uniti alle forze dell’Intesa come volontari: i nomi dei soldati non sono di persone reali, ma l’intreccio delle loro storie è realistico, si riferisce a fatti ed emozioni realmente vissuti da quei soldati che hanno conosciuto la drammaticità e l’orribile violenza della guerra.



Il protagonista del film è Jim Collins, interpretato da Levi Miller, un giovane australiano che lavorava in una fattoria con il padre, ma che, anche perché non si sentiva valorizzato e tenuto in considerazione dal padre, decide di unirsi ad alcuni amici per andare a combattere, pensando di trovare un luogo in cui poter essere qualcuno, in cui poter dare un contributo di valore.

Il regista così affronta uno dei temi di quell’orrenda guerra: chi partiva, chi si arruolava non sapeva dove andasse, pensava a un’esperienza nel complesso semplice da cui la propria umanità sarebbe stata arricchita. Il film non mostra quel nazionalismo che vi è stato in Europa, parla di giovani che sono convinti di andare a fare qualcosa di buono.



Una scena del film

Poi Jim Collins e i suoi amici si trovano di fronte alla dura realtà: la guerra non è un gioco, in guerra si muore, e come accade nella prima azione di Jim gli altri possono morire a causa di un suo gesto, quando non uccide un giovane tedesco ma lo lascia andare.

Così emerge tutto il dramma di Jim, che da una parte vive di una domanda ripetuta, – ma perché non ho ascoltato mio padre, che aveva detto di aver bisogno di me in fattoria? – e dall’altra del senso di colpa aggravato dal fatto che tra i soldati vi era il fratello di un soldato ucciso che sospettava di lui. Il film così mostra che Jim è precipitato in uno spazio dove viene negato l’umano e tutto va contro la bellezza dei rapporti tra le persone.

Il regista documenta la vita di trincea mostrandone la brutalità e l’affermazione dell’individualismo, la guerra è fare di tutto per sopravvivere. Proprio in una condizione così contraddittoria e assurda Jim ritrova se stesso, fa di tutto per aiutare gli altri, è sempre in prima fila a sacrificarsi e nello stesso tempo proprio da questa dedizione emerge il valore che lui dà all’amicizia.

La guerra rimane senza senso e il film lo mostra dall’inizio alla fine, ma anche dentro tanta assurdità la luce non è solo quella delle bombe, perché vi è una luce più forte, quella dell’umanità di Jim che combatte la violenza distruttiva della guerra.

Rimane totalmente giudicata la negatività della guerra, ma il film documenta in Jim Collins l’esperienza di tanti giovani che non si sono lasciati togliere la loro umanità dalla guerra.

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